San Salvo. E’ stata inaugurata oggi, presso la Sala della Cultura “Porta della Terra” di San Salvo la mostra dal titolo “Dai Gigli al Tricolore”, a cura dell’Archivio di Stato di Chieti.
All’evento hanno partecipato gli studenti delle scuole medie e superiori, il Prefetto di Chieti Vincenzo Greco, il Direttore dell’archivio di Stato di Chieti Miria Ciarma e Costantino Felice, docente di Storia Economica presso la Facoltà di Scienze Manageriali dell’Università “Gabriele D’Annunzio”.
La mostra, che resterà aperta fino al 18 maggio, si colloca all’interno di una serie di iniziative promosse dall’amministrazione comunale in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità nazionale, partite il 17 marzo e che si concluderanno il prossimo 2 giugno in occasione della festa della Repubblica.
La Ciarma ha illustrato il percorso scelto per la mostra e il suo contenuto, arricchendo il suo intervento dapprima con la spiegazione ai ragazzi presenti delle funzioni di un archivio di stato, della notevole possibilità che offre per la ricerca soprattutto a livello locale e, ancor più, della rilevanza per la memoria storica di una nazione; in secondo luogo, ha tracciato un accurato e completo quadro storico-sociale dell’Italia pre e dum (durante) Risorgimento, un percorso che sbocciò grazie alle idee portate dalla rivoluzione francese; la mostra inizia infatti, proprio con la presentazione di alcuni sonetti satirici che prendono in giro proprio il movimento che darà una forte scossa a tutta la cultura ed il pensiero occidentale.
Molto interessante è stato lo spunto di riflessione lanciato dal prof. Costantino Felice che, con grande orgoglio, ha rivendicato il ruolo di primo piano che ha svolto la nostra Regione per il raggiungimento dell’unità: “Nonostante l’Abruzzo era una regione periferica, non è stata affatto marginale nelle sue iniziative che hanno contribuito al Risorgimento italiano”.
Il professore ha inoltre ricordato il ruolo politico di eccellenza ricoperto nella neonata Italia da Silvio Spaventa, come ministro dell’interno e mente politica di enorme caratura.
L’intervento conclusivo del prefetto, il Dottor Vincenzo Greco, sulla scia del Sindaco Marchese, ha voluto centrarsi sull’inderogabilità di un’educazione civica centrata principalmente sui ragazzi, per far crescere da subito un’identità comune e uno senso dello stato che in questo periodo di forti dissapori, vengono spessi sottovalutati o messi in secondo piano, se non addirittura negati.
L’unità e Carta costituzionale, ha concluso, “sono conquiste che dobbiamo sempre onorare per comprendere ed apprezzare al meglio il nostro presente”.