Alessio Pelusi, ventinovenne, ha studiato e lavorato a Roma per cinque anni conseguendo la laurea in Scienze della Comunicazione all’Università “La Sapienza” di Roma. Tornato in Abruzzo da quattro anni, oltre che a scrivere per i due mensili “Buono e bello” e “Abruzzo Sport”, si occupa di qualità, sicurezza, finanziamenti pubblici ed organizzazione aziendale. Nel 2008 ha pubblicato il racconto “Ana non può amare” sull’antologia “Una storia sbagliata”.
La moleskine è un quaderno per gli appunti sul quale vengono raccolti dei pensieri personali, come un diario. In questa storia la moleskina appartiene ad Alex, un ragazzo morto suicida. Il suo quaderno viene ritrovato dal suo migliore amico Dario che, rileggendo i suoi scritti, ripercorre la vita del proprio amico scomparso e riesce a carpire il reale stato interiore del giovane suicida del quale quando era in vita non era riuscito a cogliere a pieno.
“Questo testo è nato da un periodo di solitudine – ha spiegato Alessio Pelusi – soprattutto da un viaggio in Scozia dove ho iniziato a lavorarci per poi continuare una volta tornato a casa. Ho conosciuto una scrittrice nordica che mi ha invogliato a continuare e da li è nato tutto”.
Prima della presentazione del libro, Alessio Pelusi è stato intervistato da “Quelli di roba da matti”, un programma gestito e condotto dagli ospiti delle strutture psicoriabilitative “Il Gabbiano” e “Villa Altruda” di Lanciano e Vasto, della Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus in collaborazione con Radio Frequenza, la radio dell’Università degli Studi di Teramo. Il progetto si inserisce in un programma di lotta allostigma nella salute mentale.
Francesco Rapino