Era intatta, questo l’elemento che ha stupito non poco i presenti. L’urna, che contiene il teschio ed un femore del Martire, sarà presto restituita alla Curia aquilana. E sempre oggi sono stati recuperati anche i resti della grande tela del San Carlo Borromeo fra gli appestati, realizzata da Teofilo Patini nel 1888. Questi frammenti sono stati raccolti in attesa di studiarne le modalità più opportune di conservazione.
Ancora una volta, come per altre importanti e significative chiese del territorio colpito dal sisma, stanno tornando alla luce pregevoli spaccati della storia religiosa e artistica locale. ”Questo recupero” spiega il vice Commissario per la tutela del Patrimonio culturale, Luciano Marchetti “è un vero e proprio miracolo perché non credevamo proprio, rispetto agli estesi crolli di questa parte dell’edificio sacro, di ritrovare un oggetto integro, ed addirittura un’urna reliquario. E’ forse un segno della volontà divina che protegge anche i simboli della nostra fede. Nonostante il terremoto cerchi di cancellarli”.