E’ stata inaugurata ieri sera RipattoniArte 2016, l’iniziativa nata tre anni fa che mette insieme arte, musica e libri nel borgo medioevale teramano (nella foto un momento dell’inaugurazione).
Alle proposte artistiche, quest’anno sarà affiancato anche un momento di riflessione con gli “Aperilibri”. Nello spazio lounge bar gestito dall’associazione Agorà, uno svarietto fresco e accogliente in uno degli angoli recuperati e ristrutturati di Palazzo Saliceti si alterneranno, infatti, storie, autori ed editori. Un filo conduttore lega tre della quattro serate: storie connotate al femminile e scritte da donne.
Il primo appuntamento è previsto per domani. A partire dalle 20 si parlerà di femminicidio con il libro “Rosa Sangue” insieme ai curatori Donato Altomare e Loredana Pietrafesa e ad una delle autrici, Annarita Petrino. Le storie raccontate sono diverse per contesto, ambientazione ed epoca, alcune prendono spunto da femminicidi realmente accaduti, altre attingono esclusivamente all’ immaginazione dell’autrice.
Martedì 26, sempre alle 20, ci sarà un omaggio alla “gente” di Ripattoni, con la presentazione di “Vulèsse arjè”, edito da Artemia. Rina Di Antonio, scrittrice teramana, si misura con il vernacolo e racconta la sua infanzia, tratteggia ricordi, disegna poeticamente i profili delle persone che le sono rimaste nel cuore quando, da bambina, con la sua famiglia, viveva nel borgo. Insieme all’autrice ci saranno Marcello Sgattoni e Sandro Melarangelo.
Mercoledì 27 è la volta di Andreina Moretti e del suo “Nel cielo di Erode” Apollo edizioni, un lavoro complesso, una raccolta di poesie, racconti e favole. Con lei, alla presentazione del libro, ci saranno la scrittrice Lorena Marcelli, l’attrice Sara Iannetti accompagnata dal maestro Livio Libbi.
La scena cambierà per l’ultimo appuntamento, in programma venerdì 29 luglio sempre alle 20. Dopo un pomeriggio dedicato ai bambini (il laboratorio artistico e curato dall’associazione “I lunedì del Saliceti” inizia alle 17) sarà presentato l’ultimo lavoro di Igor de Amicis e Paola Luciani, una coppia collaudata di scrittori con “Giù nella miniera”, in cui viene raccontato ai più giovani la tragedia di Marcinelle, dove l’incidente nella miniera belga in cui persero la vita centinaia di italiani diventa una chiave di lettura per spiegare l’epopea dei popoli migranti.