Ortona. “Armonie di movimenti e suoni” è il titolo della mostra personale di pittura che Mirta Maranca, artista pescarese, inaugurerà domenica 17 luglio nel prestigioso Palazzo Farnese di Ortona, ex Saletta Emeroteca, alle ore 18.30, con presentazione critica del professor Massimo Pasqualone.
La mostra terminerà domenica 31 luglio. L’orario di apertura è tutto i giorni dalle 18 alle 24, escluso il lunedì, giorno di chiusura del Palazzo. Per informazioni si può contattare il numero 3206005129.
Della pittrice hanno parlato storici dell’arte e critici che così si sono espressi:
“Mirta Maranca, pittrice emergente del panorama pittorico nazionale, crea immagini che pur scaturendo dal suo intimo, riescono a coinvolgere in maniera collettiva. Delicate e fragili, esse emergono con forza da colorazioni accese, da azzurri marini o da profonde oscurità che s’inabissano nell’ignoto e dalla realtà della tela, riconducono al sogno. Possiamo affermare che la pittura di Mirta Maranca è ricca di ricerca e di lavoro accompagnati dal rigore stilistico”. (storico dell’arte Roberto Franco)
“L’indagine di Mirta Maranca è ricerca che crea profondi crepacci nel fruitore delle sue visioni artistiche crepacci innanzitutto ermeneutici perché, direbbe Paul Klee ‘L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è’. Ansia ed inquietudine metafisica sono poi ulteriori momenti della sua ricerca, perché l’artista, novello palombaro dello spirito, si immerge nel magma della vita e, attingendo dal serbatoio dei ricordi, ci indica la via, chiaramente sui sentieri della bellezza. La bellezza dell’amore che tiene la morte appesa ad un filo, dell’amore che ‘Omnia Vincit’. Come direbbe la poetessa Sara Iannetti ‘Senza sentirci soli o diversi, ma forse ‘diversamente umani’ perché amarsi è l’unico modo per essere amati, e questo, fa sgorgare, come in alcune opere di Mirta Maranca, le lacrime. E l’artista Mirta Maranca sa bene che ci sono lacrime che liquefanno le anime, oltre che cementano i cuori”. (critico d’arte Massimo Pasqualone)
I quadri che espone Mirta Maranca in questa mostra sono ispirati dalle danze eseguite nell’abito della Festa dei Popoli svoltasi a Chieti, che negli intenti degli organizzatori c’era la conoscenza della cultura di altri popoli come strumento di avvicinamento e, come dice il presentatore della mostra inaugurata nella Sala De’ Mayo a Chieti “Stimolano nuovi desideri e nuove istanze per riabitare l’Italia di un nuovo Umanesimo”. Mirta si fa pittrice con climi e paesaggi africani dai colori accecanti, dove i tratti delle figure e dei luoghi superano il racconto realistico”.
Come afferma Andrè Maurois: “Potersi esprimere col corpo ha del meraviglioso”. Esercita inoltre un fascino irresistibile che la pittrice Mirta Maranca ha suggerito alcune tele dove sono fermati momenti di danze eseguite con ritmi appartenenti alla tradizione di popoli diversi. Posando lo sguardo su ballerine che volteggiavano in antichi passi di danza con abiti tradizionale e ballerini in costumi tramandati a noi da culture millenarie, la pittrice ha ripercorso con la fantasia luoghi e tempi in cui vedeva muoversi antichi personaggi tra scorci di montagne, palme e limpide acque.