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Pescara, ‘Il futuro nella memoria’. Asso onlus ricorda la tragedia della Shoah

 

Pescara. “Anche se andassi nella valle oscura non temerei nessun male, perché tu sei sempre con me; perché tu sei il mio bastone, il mio supporto, con te io mi sento tranquillo”. Cantavano nel lager Jona e gli altri bambini, nel film ‘Jona che visse nella balena’ di Roberto Faenza.

Sulle immagini del film e sulle note del salmo ebraico conosciuto come ‘Gam gam’ – intonate dal coro ‘Moti armonici’, dal ‘Trio escolaso’ e da un piccolo coro di due bambini – si chiude la ‘Giornata della memoria’ organizzata dall’associazione Asso onlus nella sala consiliare del comune di Pescara, con la partecipazione dell’assessore alla cultura Elena Seller.

Un’iniziativa – ricorda il presidente dell’associazione Muni Cytron – che serve a chiederci ancora oggi “perchè l’indignazione e la protesta non si levarono” davanti a quella tragedia, che costò la vita a un numero di persone stimato tra i 12 e i 17 milioni.

Un’iniziativa non puramente celebrativa, ma coinvolgente e sentita dal pubblico. Che racconta fatti che non siamo abituati a sentire, ad esempio sui quindici campi di internamento che durante l’ultima guerra furono impiantati sul territorio abruzzese, più che in qualsiasi altra regione italiana. Un territorio che per le sue caratteristiche morfologiche e per la scarsa popolazione rendeva più facile queste assurde pratiche.

Ad esempio l’ex tabacchificio di Città Sant’Angelo – oggi spazio culturale – fu utilizzato come luogo di internamento di persone di religione ebraica o di origine rom, prima di essere trasferite nei campi di concentramento. Informazioni frutto di studi che solo di recente si sono cominciati a svolgere.

“Ricordare per non ripetere gli errori del passato” afferma Seller, in un’iniziativa “volta a rendere il giusto tributo alle migliaia di vittime della follia di persecuzione che ha caratterizzato la nostra storia e che purtroppo non ha rappresentato un caso isolato. La memoria del passato” aggiunge l’assessore “è fondamentale per costruire il futuro, per impedire il ripetersi di simili tragedie e per questo è importante continuare a raccontare, a spiegare quella follia che ha segnato un periodo storico”.

Il pomeriggio è un alternarsi di immagini filmate, letture di testi di Primo Levi e lettere di detenuti nei campi di concentramento, con musiche di Bach, Mozart, Piazzolla e canti come la preghiera ‘Shema Israel’. Per un messaggio “comunque carico di speranza attraverso un simbolico passaggio del testimone alle future generazioni, perché la Shoah è stata una tragedia di dimensioni apocalittiche e bisogna conoscerla e percepirla per saperla raccontare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli”.

L’associazione Asso onlus è stata costituita nel 2003 e si caratterizza per la ricerca costante di nuove forme di assistenza – soprattutto rivolte agli anziani – quali il telesoccorso, il telecontrollo, la teleassistenza e la telemedicina.

Pierluigi Farnese