“Un ringraziamento a Stefano Angelucci Marino – ha sottolineato Umberto Di Primio, sindaco di Chieti – che ha permesso la riapertura del Marrucino anche per il contemporaneo. L’Abruzzo fa 1 milione e 300 mila abitanti e se lo valutiamo per le eccellenze, penso che valga molto. Le eccellenze le troviamo nella scienza, nella cultura. Questo deriva dalla volontà di valorizzare le eccellenze. La cosa che mi piace fare nel presentare questi cinque appuntamenti è che non si presenta autoreferenzialità. Cerchiamo di valutare ciò che facciamo quando si chiude il sipario e lo capiamo dagli applausi. La produzione deve poter essere la capacità del nostro territorio di valutare le eccellenze ed avere autonomia per la cultura. L’appuntamento dell’11 marzo verrà spostato in altra sala o in altra sede. Questo perchè l’11, 12 e 13 marzo al Marrucino torna Donne in jazz. Con il teatro Marrucino abbiamo avuto l’emozione di trovarlo aperto e fargli avere un suo programma. Questa emozione, questa passione dovrà essere sostenuta anche concretamente con la mia azione diretta e con quella di Fabrizio Di Stefano che è l’addetto a questo settore”.
Si parte con “John Fante Suite”, una produzione del “Teatro del Sangro” che penetra con intelligenza ed originalità nella scrittura stessa dello scrittore americano, originario di Torricella Peligna. Dall’Abruzzo, il cartellone si muoverà lungo tutto lo Stivale, toccando Udine, da cui ariverà “Madame de Sade”, produzione dell’Accademia de “Gli Sventati” (in programma l’11 marzo), poi Firenze, sede della compagnia “Krypton” che il 24 marzo metterà in scena “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello, la Sicilia di Giovanni Anfuso, già regista del “Nabucco” che ha aperto la stagione lirica a Chieti, che porta in scena “Novecento”, tratto dall’omonimo best-seller di Alessandro Baricco (in scena il 16 aprile), per finire a Milano, dove l'”Atir Teatro” ha concepito la versione di “Romeo e Giulietta” che il 3 maggio chiuderà la stagione del Contemporaneo.
“Per questa stagione di Teatro Contemporaneo a Chieti – ha spiegato Stefano Angelucci Marino – ospitiamo quegli artisti che rompono consapevolmente l’autoreferenzialità e i riti celebrativi per porsi come obiettivo principale la ricerca della comuicazione con il pubblico. Un Teatro infatti è vivo quando riesce a spiazzarci, a sorprenderci, a catturarci perchè fa scattare un cortocircuito di partecipazione fra chi l’evento teatrale lo vive sul palco e chi lo vive in platea, mostrandoci un mondo irriducibilmente più complesso, ma anche più affascinante, di ogni pretesa semplificazione o riduzione. Il teatro contemporaneo, che sta esplodendo in Europa, ci allena alla complessità, mentre la comunicazione di massa è spesso nella trappola della banalizzazione in nome della divulgazione. La stagione di Teatro Contemporaneo 2011 del Teatro Marrucino di Chieti vuole intercettare nell’area metropolitana Chieti-Pescara tutto quel pubblico che non ha paura di avventurarsi lungo i percorsi non sempre agevoli e pacificanti della scrittura contemporanea, che non è scandalizzato da uno sguardo non museale sui testi classici, che non è disposto all’adozione passiva di miti vecchi e nuovi, ma che valuta e sceglie con una straordinaria autonomia di giudizio”.
Francesco Rapino