La decisione dell’ufficio scolastico regionale, diretto da Giovanna Boda, viene vista dal sindaco Francesco Mastromauro come una penalizzazione per le scuole superiori cittadine. “Prendo atto, non senza amarezza, del fatto che ormai gli organi tecnici abbiano prevalso sulle volontà delle comunità”, sottolinea in una nota al vetriolo Francesco Mastromauro. Il riordino degli istituti superiori della nostra città, ha reso carta straccia i pronunciamenti del consiglio comunale come di quello provinciale”. “Che senso ha ancora, mi chiedo, la democrazia rappresentativa? A questo punto consegnamo il destino delle nostre città alla burocrazia. Ma è accettabile una cosa simile? Di certo – continua il sindaco – noi ce l’abbiamo messa tutta. E quando dico noi non mi riferisco solo alle forze politiche giuliesi di maggioranza, perché la collaborazione con il centro-destra, in particolare con l’assessore provinciale Antonio Di Michele e il consigliere Flaviano Montebello, in questo caso c’è stata. Non così con l’assessore regionale Paolo Gatti, che poteva e doveva fare di più. O forse l’assessore Gatti non conta nulla? Se è così, ce lo dica, per favore. E’ un obbligo che ha nei confronti di Giulianova, dove qualche voto mi sembra lo abbia preso”, conclude il sindaco.
Il commento del Capogruppo della Lista civica “Per Francesco Mastromauro”, Jurghens Cartone. “Si dice sempre scherza coi fanti e lascia stare i Santi. Ma a leggere le orgogliose dichiarazioni dell’Assessore regionale Paolo Gatti sulla rigorosa razionalità del piano regionale di dimensionamento scolastico, e soprattutto sul ruolo salvifico da egli avuto nei confronti degli istituti della parte interna della nostra provincia, viene facile accostarlo al celeste patrono delle scuole: San Tommaso d’Aquino. Peccato però che questa eroica virtù non sia stata esercitata, caso probabilmente unico in provincia, a favore di Giulianova. Una città martirizzata, dove i prodigi della illuminata razionalità del nuovo piano scolastico hanno prodotto, contro ogni logica, l’accorpamento del “Cerulli” con il “Crocetti”, quest’ultimo oltretutto privato dell’indirizzo turistico e, ancora, la negata concessione dell’indirizzo linguistico al Liceo scientifico “Curie”. E così le istanze, attraverso i pronunciamenti del nostro consiglio comunale e di quello provinciale, venute proprio da quel territorio evocato trionfalmente, in una sorta di santificazione, dall’assessore Gatti, sono state gettate nella spazzatura in qualche minuto, stritolate nelle burocratiche stanze dell’Ufficio scolastico regionale e in quella più soft del salvifico assessore Gatti. Il quale, seguendo un ben noto copione, quando ci sono vittorie è ben lesto ad attribuirsene i meriti, mentre di fronte alle sconfitte si dichiara un estraneo capitato per caso. Almeno S. Tommaso era santo sempre e per tutti, e non a corrente alternata e per alcuni”.
Il commento del Capo Gruppo “Giuliesi” del Comune di Giulianova, Gianfranco Francioni. A Giulianova, non è stato possibile conservare l’autonomia agli Istituti Crocetti e Cerulli che sono stati accorpati a seguito del parere contrario dell’Ufficio Scolastico Regionale. Allo stesso tempo però, siamo riusciti a riservare una grande attenzione alle peculiarità del territorio della Provincia dando la giusta considerazione alle zone di montagna e a quelle disagiate. Ciò si è tradotto in una serie di deroghe che hanno consentito di salvare gli Istituti di Colledara, Torricella, Civitella, Cellino e Castelli e una dirigenza scolastica nella vallata del Vomano. Con questa dichiarazione, prendiamo atto che ancora una volta la Città di Giulianova ne esce sconfitta sotto il profilo dello sviluppo, della crescita, ma soprattutto Culturale e Sociale. Noi eravamo d’accordo che, se accorpamento ci sarebbe stato per l’ITI, sarebbe stato opportuno che avvenisse con il Liceo Scientifico, il quale con le attività delle Scienze Applicate, avrebbe la possibilità di usufruire dei laboratori oggi esistenti nell’ITI, e quindi l’istituto tecnico manterrebbe una sua forte identità nel territorio . L’accorpamento quindi in un polo professionale, come l’Istituto Professionale Alberghieri(oltretutto senza l’indirizzo del turismo), non è una scelta appropriata. Questo è in netta contrapposizione con l’indirizzo che la riforma Gelmini indica agli Istituti Tecnici, potenziare questi, in modo da essere pronti nel momento in cui che la ripresa economica produrrà i suoi effetti, nel formare giovani con alta capacità professionale, anche perché sono queste le richieste delle aziende locali e Nazionali, “Professionalità”. Come mai si è andati in deroga nei comuni di Colledara, Torricella, Civitella, Castelli, non si poteva derogare anche per Giulianova? Oltretutto l’accorpamento «produrrà un istituto di proporzioni spaventose, con circa 1350 studenti, di difficilissima gestione, mentre il numero massimo previsto è di 900». Il gruppo “Giuliesi” del Comune di Giulianova, condanna politicamente questa scelta, che ancora una volta, penalizza fortemente la nostra Città, e chi, in questo momento cerca di difendere l’ Assessore Regionale Paolo Gatti (il Consigliere Roberto Ciccocelli), non comprende che c’è solo una volontà Politica Provinciale, di discriminare sempre la nostra città, per avvantaggiarne altre”.