La stagione si aprirà il 5 e 6 gennaio con “Bene mio, core mio” di Eduardo De Filippo e proseguirà il 15 e 16 gennaio con “Scene da un matrimonio” di Igmar Bergman ed il 29 e 30 gennaio con “La musica de ciechi” di Raffaele Viviani e si andrà avanti fino al 19 e 20 marzo quando si concluderà con “La Locandiera” di Carlo Goldoni. Da domani si aprirà la campagna abonamenti.
“Ormai il Marrucino è ripartito in tutte le sue componenti – ha annotato il sindaco di Chieti Umberto Di Primio – dopo il concerto di fine anno, ripartirà anche la stagione di prosa. Anche in questo caso i fondi sono interamente del Comune, qui c’è stato un altro sforzo dell’amministrazione. Dei finanziamenti per il teatro potrebbero pervenire dalla Provincia. Alcuni progetti ed alcune attività se sono vocazionali, non possono essere lasciati in secondo piano. L’amministrazione ed il senatore Di Stefano non fanno mancare il loro contributo. C’è bisogno del contributo di tutti per far tornare il Marrucino quello che è stato. I costi sono contenuti. L’anno prossimo struttureremo meglio l’aspetto economico del Marrucino e sono convinto che ci riusciremo”.
L’impegno verso il teatro Marrucino è stato riconosciuto anche dal senatore Di Stefano, che ha affermato: “Evidente è lo sforzo che ha fatto l’amministrazione per salvare e rilanciare il Marrucino. Ringrazio tutti quei volenterosi che sono arrivati a dei risultati insperati in questo anno. Con l’amministrazione Di Primio è stato un vero successo. Adesso ripartiamo con delle novità. Innanzitutto si riparte con la prosa con l’accordo con l’ATAM. E’ un accordo importante in cui si vede l’unione con tutte le forze. Abbiamo ripreso l’abitudine di portare al Marrucino il cabaret che prima era stato un punto di forza e che poi era stato abbandonato. Vogliamo fare del Marrucino un punto importante della stagione cabarettistica. Ad anno nuovo ripartiremo anche con il dialettale. Proponiamo una nuova stagione con qualità e costi contenuti. Noi vogliamo guardare in positivo e presentiamo questo calendario con grande soddisfazione ed orgoglio”.
Francesco Rapino