Mosciano, la storia di Serafino De Benedictis: soldato tipografo e fotografo dilettante

Mosciano. L’Amministrazione Comunale di Mosciano Sant’Angelo presenta il libro di Nicolino Farina intitolato “Zona di Guerra 1915-1918. Le foto e le lettere di Serafino De Benedictis soldato tipografo e fotografo dilettante”, edito da Artemia Edizioni. L’evento è organizzato per venerdì 10 giugno 2016, alle ore 17,30, nella Sala Consiliare del Municipio a Mosciano.

Il libro sarà presentato dal professor Adelmo Marino dell’Università degli Studi di Teramo. Interverranno il Sindaco Giuliano Galiffi, l’Assessore alla Cultura Daniela Ferrante e l’autore Nicolino Farina.

“Il libro non vuole essere l’ennesima testimonianza celebrativa della guerra ’15-‘18, ma si propone di raccontare l’evento bellico attraverso due microstorie pervase di umanità. – ha dichiarato l’autore Nicolino Farina. – Le due storie sono legate a Serafino De Benedictis, un giovane soldato tipografo e fotografo dilettante di Mosciano Sant’Angelo narrante la prima gli eventi attraverso le sue fotografie scattate in Zona di Guerra, la seconda, attraverso i suoi scritti, è la cronaca dei condizionamenti dell’evento bellico sulla sua breve vita e sul suo pensiero. Ogni foto, ogni racconto fa riemergere, dal mare sconfinato dell’oblio, la storia di un giovane che cent’anni fa ambiva alla bellezza della vita, proprio come i ragazzi di oggi…”.

Il Sindaco Galiffi e l’Assessore alla Cultura Ferrante, affermano: “L’archivio oggi conservato dei suoi documenti è costituito da ciò che rimane dei pacchi spediti alla famiglia da un commilitone e dal Ministero della Guerra, dopo la morte del giovane a soli 27 anni. Tutto ciò che è stato conservato costituisce oggi, oltre un giusto riconoscimento all’appassionato lavoro di documentazione di Serafino De Benedictis, un bene culturale da salvaguardare e valorizzare. Nei nostri auspici, dunque, la pubblicazione di questo volume, edito da una casa editrice che ci onora di svolgere la propria attività culturale e commerciale nel nostro comune, dovrà essere la prima tappa di un progetto più ampio di sistemazione scientifica e di promozione di questo patrimonio locale, perché possa essere tutelato e offerto alla conoscenza di tutti”.

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