L’esposizione presenta una selezione di grandi oli su tela, tutti realizzati nel 2010, appartenenti all’ultima produzione dell’artista abruzzese e aventi per tema l’origine filosofica del cosmo e le sue “metamorfosi”, nell’evoluzione dal caos primigenio alla realtà attuale.
Dopo la serie intitolata “Riflessi acquei” (2008), la ricerca pittorica di Ivano Pardi torna a rivolgersi al mondo, interpretato nella sua accezione più ampia e universale, attraverso il contatto sensibile con la materia e l’uso di un colore dalla forte valenza emozionale.
È proprio l’acceso contrasto tra i toni cromatici, infatti, a connotare queste nuove opere, che offrono all’osservatore la percezione di una disarmonia terrestre intesa come metafora dell’odierna esistenza.
L’artista conferisce alle sue tele una densità materica difforme, caratterizzata da intense e a tratti violente spatolate di colore, ma allo stesso tempo velata da luminescenze sottese che sfumano le superfici.
Gli elementi naturali si mescolano e si confondono, urtandosi e ricomponendosi tra loro, nel ciclo mutevole della vita, in cui la pittura di Ivano Pardi annulla ogni confine tra spazio e tempo nel segno di una visione che non ha nulla della felicità del mito antico, ma che ad essa aspira a ritornare.
La mostra rimarrà aperta, con ingresso libero, fino al 14 novembre, dal giovedì alla domenica, dalle ore 19 alle ore 24.