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Teramo, Lectio Magistralis di Paolo Grossi: “Si sta riscoprendo il diritto”

“Per il giurista il 900, secolo che continua a vivere anche in questi anni attuali, è un secolo che vive una rivoluzione profonda sul piano del diritto e della scienza giuridica. Rivoluzione tanto profonda quanto silenziosa e che riguarda una riscoperta lenta ma progressiva della storicità del diritto. E per storicità intendo la capacità del diritto di aderire alle dinamiche sociali. In questo senso il 900 è un secolo post moderno, che si distanza sempre più dalla modernità giuridica”. È uno dei passaggi fondamentali della lectio magistralis “Diritto e fatti economici. Italia, Europa e spazio globale” tenuta questa mattina del presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi all’Università di Teramo.   Filo conduttore è stata quella rivoluzione del sistema giuridico che, iniziata tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 con il superamento della modernità giuridica, sta continuando ancora oggi con le nuove sfide imposte dalla contemporaneità. 

    “I caratteri della modernità giuridica sono lo statalismo, il protagonismo dello stato e il legalismo – ha continuato Grossi – protagonismo della legge, cioè della voce autoritaria ed autorevole dei detentori del potere politico. Da qui la gerarchia delle fonti, da qui il mito della legge”.

   Una visione destinata a cambiare quando tra fine ‘800 e ‘900, ha spiegato, il diritto “riscopre la sua complessità”. Una riscoperta che passa per la scoperta della “dimensione sociale dei soggetti”, per la riscoperta “del valore salvante della dimensione collettiva”. 

   “La formula per capire il 900 giuridico è sempre più società sempre meno Stato” ha aggiunto Grossi citando tra gli eventi scriminanti la nascita della Costituzione repubblicana.

“Il pregio della nostra carta costituzionale è di non essere una carta dei diritti come erano le carte giusnaturalistiche” ha sottolineato il presidente della Corte Costituzionale, spiegando come “i padri costituenti vollero leggere nelle trame di una società che aveva ritrovato la sua autentica dimensione democratica, per carpire valori e interessi diffusi e offrire un breviario giuridico ai cittadini”. 

Nel suo intervento Grossi ha parlato anche della dimensione europea e dell’importanza dei fatti economici, passando per la globalizzazione giuridica e sottolineando come ad essere in crisi non sia il diritto ma “quei modelli nei quali abbiamo cercato di vincolare il diritto”.