Teramo. Si è concluso sabato 13 febbraio il ciclo di tre seminari sul tema della pianificazione e progettazione degli spazi per la mobilità degli utenti “deboli” della strada, organizzato dall’Ordine degli Architetti con il patrocinio della Provincia di Teramo e della Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
Tre incontri molto partecipati dove architetti, tecnici dei comuni e semplici appassionati si sono confrontati con normative, buoni e cattivi esempi, realtivi agli spazi per i pedoni e i ciclisti.
Con il coordinamento dell’architetto Raffaele Di Marcello si sono avvicendati sul palco della sala polifunzionale della Provincia di Teramo l’ingegnere Luciano Cera, professionista specializzato in piani del traffico e infrastrutture per la mobilità, la professoressa Paola Di Mascio e l’Archotettp Maria Vittoria Corazza, dell’Università La Sapienza di Roma.
Tre giornate durante le quali sono state messe in luce le oggettive carenze di progettazione, anche nelle città della provincia di Teramo, degli spazi per pedoni e biciclette, con investimenti spesso utilizzati per la realizzazione di percorsi ciclabili che non rispettano le norme dettate dal Codice della Strada e dal D.M. 557/1999 e con spazi urbani sempre più utilizzati per il parcheggio e la circolazione degli autoveicoli e sempre meno dedicati ai pedoni.
“Il problema della mobilità urbana ed extraurbana – ha dichiarato Di Marcello, consigliere dell’Ordine e organizzatore del ciclo di incontri – non si ripercuote solo sulle infrastrutture e sugli spazi della città, ma ha anche risvolti sociali, in quanto gli spazi della collettività vengono sottratti ai ruoli propri della città, che sono quelli dell’incontro, dello stare insieme, del creare uno spirito di collettività.”
“Le auto – ha continuato Di Marcello – un tempo simbolo di velocità e efficienza, sono sempre più causa di un rallentamento degli spostamenti, e passano la maggior parte della loro “vita” parcheggiate su aree pubbliche, sottraendo spazio ai cittadini e ad altre funzioni più utili”
“Ruolo degli architetti – conclude Raffaele Di Marcello – è pianificare già nei P.R.G. il ruolo della mobilità, privilegiando l’andare a piedi o in bicicletta, riservando al mezzo privato gli spostamenti di ampio raggio dove non è possibile utilizzare il mezzo pubblico. In alcuni paesi europei questa visione della città esiste già da decenni, occorre che anche l’Italia si metta al passo con un cambiamento che, ormai, non è più possibile ignorare”.
Le tematiche della mobilità sostenibile e turismo in bicicletta e a piedi verranno riprese in successivi incontri di approfondimento, che l’Ordine organizzerà coinvolgendo amministratori e tecnici degli Enti Pubblici.