Teramo. Si chiude con un bilancio positivo il 2015 per l’Università di Teramo, arrivata a quota 1975 immatricolazioni, numero che, per ammissione dello stesso Rettore Luciano D’Amico “inizia ad essere quasi difficoltoso da gestire, ma parlo in maniera assolutamente positiva”.
L’Università di Teramo cresce, non trovando però, forse, terreno fertile ed appoggio nell’amministrazione comunale, con cui rimane ancora il nervo scoperto dei trasporti verso la sede di Piano d’Accio: “Stiamo pensando di dotare gli studenti di cavalli”, se la cava D’Amico con una battuta.
L’Università di Teramo è al primo posto in Abruzzo per valutazione della ricerca, attrattività per gli stupendi, per quota premiare, secondo dati forniti dal Sole 24 Ore e dal Censis. Un Ateneo estremamente aperto anche all’e-learning, con 28B di materiale didattico disponibile sulla piattaforma online e 300mila sessioni aperte nell’ultimo anno.
C’è poi il fronte positivo del sostentamento: “L’Ateneo si regge per il 62% su fondi statali – ha dichiarato il Magnifico Rettore – Ma per il restante 38% ci sono altre forme di finanziamento”. Che non è dato sapersi, ma che comunque permettono una buona quota di entrate per la vita quotidiana dell’università.