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Pescara, il teatro di Shakespeare e Ovidio in scena a Villa Sabucchi

Pescara. La stagione culturale d’autunno inizia con il teatro: venerdì 2 e sabato 3 ottobre, alle ore 21:00, presso Villa Sabucchi andrà in scena ‘Shakespeare e l’invenzione dell’Umano’, di Cristina Paravano e Marina Agnelli, diretta dal regista pescarese William Zola, nell’ambito del progetto ‘La torre del Bardo’, ideato dallo stesso Zola e giunto alla decima edizione.

Realizzato da Comune di Pescara, Teatro Stabile Abruzzese e associazione Laad (Lega abruzzese anti droga), il progetto nasce con la consapevolezza del valore terapeutico del teatro, ampiamente utilizzato nei programmi di recupero delle strutture che si occupano di lotta alle dipendenze.

Nel corso degli anni, ‘La torre del Bardo’ ha proposto il filone shakespeariano, proprio perché l’appellativo ‘bardo’ (poeta, cantore di imprese epiche) è stato assegnato al drammaturgo inglese per la sua straordinaria capacità di farsi interprete dei sentimenti umani più profondi e contrastanti.

“Il progetto è nato con la proposta di offrire una linea culturale capace di rivelare uno Shakespeare singolare, così lo abbiamo raccontato ogni anno con delle variazioni sul programma: abbiamo fatto il ‘Macbeth’, il ‘Mercante di Venezia’, uno spettacolo sulle donne in Shakespeare e l’anno scorso anche il ‘Riccardo III’”, ha illustrato Zola.

“L’ultimo lavoro prende spunto da un saggio di Cristina Paravano, giovane ricercatrice che ha fatto un lavoro incredibile sull’influenza di Ovidio in Shakespeare, attraverso le ‘Metamorfosi’”.

Le ‘Metamorfosi’, del poeta Ovidio di Sulmona, è un’opera che s’inserisce nel filone epico e, attraverso la narrazione dei miti, vuole pervenire alla spiegazione sull’origine dell’universo e dell’uomo: com’è tipico della mitologia, c’è una forte componente magica e onirica, aspetti molto presenti anche nelle opere di Shakespeare.

“Noi facciamo vivere in scena queste due colonne della cultura occidentale, con una carrellata che parte da alcuni personaggi delle ‘Metamorfosi’ e si interseca ad alcuni spezzoni di Shakespeare, fino a ‘La Tempesta’, che è il suo testamento letterario” ha proseguito Zola. “Sarà un gioco di meta-teatro dove i miti si incrociano in un compendio teatrale a tutto tondo”.

“Questa esperienza di teatro che si ripropone da undici anni da due anni diventa promozione teatrale e sociale, finalizzata ad interessare i giovani” ha sottolineato Gianni Cordova, fondatore della Laad. “Abbiamo intrapreso questo percorso perché crediamo nel valore terapeutico del teatro e in quello terapeutico della comunità che si incontrano, si confrontano e si stimano”.

“La Laad l’anno prossimo compie 25 anni e ‘La Torre del bardo’ è stata la punta di diamante delle attività culturali, un biglietto da visita, il punto più alto e nobile dell’impegno Laad nella comunità”.

“Oltre alla presenza di un consolidato gruppo di attori, affiancati da giovani promesse del mondo del teatro, ci avvaliamo anche della consulenza iconografica del professor Giovanni Benedicenti, della fattiva collaborazione della scenografa Elisabetta Vailardi, delle creazioni degli studenti del Liceo Artistico Misticoni e delle ambientazioni sonore del musicista Marco Giacintucci” ha affermato Paravano.

Lo spettacolo è a ingresso libero.