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Caso Beuys, il Comune di Pescara si rivolge a Vittorio Sgarbi

Pescara. L’amministrazione comunale di Pescara ha deciso di rivolgersi direttamente alla consulenza di un critico d’arte di fama internazionale per dirimere la querelle sollevata sull’autenticità o meno dell’opera di Beuys esposta al Museo Vittoria Colonna in occasione di PescarArt 2010, organizzata da curatori privati e patrocinata dal Comune.

“Quest’oggi abbiamo avuto un contatto telefonico con il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha accettato di occuparsi del ‘caso’: nelle prossime ore invieremo al critico le certificazioni di autenticità prodotte dall’organizzatore della mostra, tutte le foto dell’opera e ogni altro documento in possesso del Comune in attesa di un parere sicuramente più che autorevole”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Pescara Elena Seller in merito alle polemiche sollevate in merito all’esposizione di un’opera di Beuys.

“Da giorni ormai stiamo assistendo a uno scontro dialettico tra la Baronessa Durini, sicuramente un’indiscussa autorità in campo artistico, e gli organizzatori di PescarArt, anch’essi referenziati professionisti del settore, sull’autenticità di un’opera dell’artista tedesco – ha spiegato l’assessore Seller -, uno scontro che, al di là dei suoi contenuti di merito, ha avuto solo l’effetto di generare confusione nei cittadini. Il ruolo dell’amministrazione comunale di Pescara in tale esposizione è stato esclusivamente quello di valutare il livello artistico della mostra, verificare il possesso, da parte degli organizzatori, delle certificazioni in merito alle opere esposte, e concedere il proprio patrocinio e l’utilizzo delle sale del Museo Colonna. In questo caso parliamo di una mostra con la quale siamo stati tra gli unici Comuni a ricordare il centenario dell’artista Mastroianni, al quale abbiamo dedicato le sale al pianterreno della struttura. Una mostra che comunque sta ospitando opere di Andy Warhol, Remo Brindisi e molti altri artisti di indubbia fama. Ovviamente l’amministrazione, com’è sempre accaduto in ogni esposizione d’arte, deve affidarsi all’esperienza di curatori professionalmente accreditati, che tra l’altro proprio a Pescara hanno già effettuato altre iniziative di successo, e soprattutto l’amministrazione non ha mezzi per accertare, addirittura, l’autenticità o meno persino della firma degli artisti apposta su ogni pezzo esposto. L’unico strumento di cui disponiamo sono i certificati di autenticità che gli organizzatori delle mostre devono esibire nella proposta relativa all’evento. A questo punto – ha proseguito l’assessore Seller -, per dirimere il ‘caso’, abbiamo deciso di affidarci all’esperienza di un critico d’arte tra i più famosi a livello internazionale, Vittorio Sgarbi. Nel pomeriggio ho avuto un contatto telefonico con il ‘maestro’ al quale ho spiegato la controversia e ho chiesto la sua disponibilità a effettuare una valutazione dell’opera, esprimendo un parere super-partes circa l’autenticità o meno. Il maestro Sgarbi si è subito dichiarato entusiasta della proposta e ha chiesto di poter disporre al più presto di tutto il materiale necessario per poter eseguire la valutazione più opportuna. Già nelle prossime ore provvederemo a inviare al maestro le foto dell’opera esposta, i certificati prodotti dall’organizzazione di PescarArt e ogni altro documento possa essere utile per le indagini del ‘caso’. Quindi resteremo in attesa dell’autorevole parere del critico che siamo certi ci aiuterà ad archiviare una polemica che tra l’altro il Pd ha già svuotato di significato riducendola strumentalmente a uno sterile fine politico che nulla ha a che fare con la cultura e con l’arte. Ci verrebbe poi da chiedere al Pd quale tipo di preparazione professionale abbia per poter esprimere personalmente giudizi sull’autenticità o meno di un’opera che tra l’altro sta dividendo gli stessi critici locali, un Pd che in sei anni ha saputo solo umiliare l’immagine del Museo Colonna, trasformandolo in un magazzino di libri usati o, peggio, in un luogo per l’esposizione di manifesti di propaganda di partito”.