Il “Giardino dipinto” è un giardino creato dal pittore Rebwar Saeed in cui si incontrano e si inseguono i colori del paesaggio naturale curdo e le forme sinuose del giardino islamico. In questo spazio arabeggiante il pittore invita il pubblico ad entrare in un giardino attraverso quattro porte, ognuna delle quali conduce in una zona dedicata ad un colore ed un elemento diverso. Il giardino giallo (di terra), il giardino blu (d’acqua), il giardino verde (di foglie), il giardino rosso (dell’amore). L’azione teatrale termina nel “Giardino dei giochi d’acqua”. In questo viaggio i bambini esplorano i colori, la materia, l’uso delle forme e dello spazio, la bellezza dei giardini immaginari di Rebwar. Sulla scena due danzatrici creano delle coreografie all’interno dei diversi paesaggi ognuno dei quali contiene un ambiente di gioco animato che il pittore propone ai bambini.
L’esplorazione prosegue per quadri e le danzatrici invitano il pubblico ad entrare nei giardini e qui, pietre, terra, piante, fiori, acqua, animali suggeriscono una relazione teatrale che permette al giardino di crescere e svilupparsi. In questo scenario tecnologicamente sofisticato il pubblico è invitato ad interagire e vivere in modo leggero ed istantaneo un’esperienza teatrale basata su di un rapporto “tattile” con le immagini e i suoni. I giardini propongono un’esperienza estetica e sensoriale, laddove i giochi correlati al tappeto sensibile rappresentano metafore delle relazioni tra bambini, approfondiscono il rapporto tra sé e gli altri, aiutano a sviluppare l’approccio primario al teatro, al movimento ed al contatto ludico con le arti.