È uno dei più grandi timori riguardo la crescita esponenziale dell’intelligenza artificiale: adesso anche colui che l’ha creata mette in guardia l’umanità
Può apparire come un mezzo “comodo”, come un aiuto sempre più indispensabile. Il rischio di un abuso, però, è sempre dietro l’angolo, con tutte le possibili conseguenze del caso. L’Intelligenza Artificiale rappresenta la prossima frontiera della civiltà, un viaggio verso un futuro sempre più intrecciato con la tecnologia. Da decenni l’umanità ha intrapreso questo percorso, spingendosi verso una convivenza con macchine sempre più sofisticate. Ma quale è il vero costo di tutto questo?
Il progresso tecnologico porta con sé vantaggi e dubbi. Innovazioni che trasformano il mondo, ma sollevano domande cruciali: cosa accade quando le macchine iniziano a sostituire l’uomo? I benefici dell’AI sono innegabili, ma emergono divisioni profonde. C’è chi ne sfrutta le potenzialità e chi, invece, teme che l’AI possa diventare un rivale diretto dell’umanità, sottraendo lavoro, spazio sociale e, forse, controllo.
Questi timori non sono più solo fantascienza. E lo conferma, in modo decisamente preoccupante, Geoffrey Hinton, uno dei padri dell’Intelligenza Artificiale e premio Nobel per la Fisica 2024. Proprio una mente di questo genere ha recentemente lanciato un monito inquietante. Lo ha fatto intervenendo alla BBC, dove ha espresso preoccupazioni sul ritmo frenetico dello sviluppo tecnologico. In più, lo ha definito come una minaccia concreta: “La tecnologia potrebbe presto prendere il sopravvento sull’uomo, incapace di gestire i rischi di un progresso così rapido“.
Le parole di Hinton non lasciano spazio a interpretazioni. Secondo l’esperto, c’è un rischio tra il 10% e il 20% che, continuando su questa strada, l’umanità possa avviarsi verso l’estinzione. E a suo giudizio c’è anche una data di scadenza per tutto questo, ossia i prossimi 30 anni. Un avvertimento pesantissimo, soprattutto perché arriva da una delle menti più brillanti del settore.
“Quando ho iniziato a lavorare sull’AI, non pensavo che saremmo arrivati così velocemente al livello attuale. Entro vent’anni potremmo sviluppare un’Intelligenza Artificiale superiore a quella umana, e questa è una prospettiva spaventosa“, ha dichiarato Hinton.
La soluzione, secondo il luminare, è chiara: aumentare le misure di sicurezza e introdurre regolamentazioni governative per limitare i rischi. “L’unica cosa che può costringere le aziende a investire nella sicurezza dell’AI è una regolamentazione seria e globale. Senza regole, corriamo verso l’ignoto“.
La riflessione di Hinton spinge a guardare oltre l’entusiasmo per il progresso tecnologico. L’uomo sarà capace di convivere con le macchine mantenendo il controllo? La risposta non è affatto scontata, ma una cosa è certa: il tempo per agire è sempre meno.