Un bambino di dodici anni è morto improvvisamente durante l’allenamento con la squadra sotto gli occhi del padre
Il dolore è impossibile anche solo da immaginare. Fare il tifo per il proprio figlio, osservarlo dagli spalti crescere mentre da calcia ad un pallone. Un’immagine che all’apparenza sembra normale, quotidiana. Come lui ci sono decine di altre persone solo sugli stessi gradoni, anche di più all’interno di quel centro sportivo.
Eppure questo frammento di quotidianità in qualche modo mantiene il suo valore, la sua unicità, perché un padre che guarda con gli occhi innamorati il suo proprio bambino avrà sempre un sapore diverso dal resto e nessun concetto banale potrà mai cambiare le cose.
Quanto avvenuto a Taverna, in provincia di Catanzaro, però è fin troppo unico e raro. La tragedia che si è consumata sullo stesso terrendo di gioco dove milioni di bambini hanno coltivato, coltivano e coltiveranno i propri sogni, sfugge da ogni logica umana, da ogni principio accettabile dalla mente e dal cuore.
È la storia di Mattia Scumaci e di suo padre, disposto a seguirlo ovunque pur di vederlo sognare con quegli scarpini ai piedi e la testa proiettata verso il desiderio di diventare un giorno un calciatore professionista. Un sogno spezzato da quel che è avvenuto durante uno dei tanti allenamenti con la sua squadra.
A riportare la notizia è leggo.it. Mattia aveva dodici anni, giocava nel ruolo di portiere e quindi oltre agli scarpini, oltre alle corse, amava indossare i guanti e lanciarsi da un palo all’altro per salvare la propria squadra. Quest’ultima una formazione locale giovanile, al quale si era iscritto per continuare a giocare a calcio.
Si trovava in campo insieme ai suoi compagni di squadra, per una semplice sessione di allenamento, quando all’improvviso, davanti gli occhi vigili di suo papà, si è accasciato al suolo. Tutti si sono accorti immediatamente che la situazione era critica. Sono stati chiamati i soccorsi, arrivati con immediatezza presso l’impianto calabrese.
Vani si sono rivelati tutti i tentativi di tenerlo in vita. Mattia si è spento improvvisamente, lasciando tutti senza parole e con tanto dolore. In seguito al decesso, sul posto sono arrivate anche le forze dell’ordine che hanno avviato le indagini, nel tentativo di ricostruire quanto accaduto sul campo.
Il magistrato per andare più a fondo ha disposto un’autopsia che sarà importante anche per definire la causa della morte del piccolo portiere. Si spezzano così i sogni di un ragazzo cresciuto con il calcio nel sangue e in testa, passione condivisa con tutta la sua famiglia e soprattutto con suo fratello maggiore, giocatore del Catanzaro giovanile.