L’incredibile storia dell’uomo che si risveglia dal coma e crede di essere nel 1980

Ha trascorso gli ultimi 5 anni della sua vita addormentato a causa di un incidente e al risveglio ha perso di colpo 40 anni di memoria

Ha superato i 60 anni, ma, quando si è svegliato dal coma la sua memoria era ferma al 20 marzo 1980 quando, da giovane 24enne, era un addetto alle operazioni di terra dell’aeroporto di Fiumicino. Nel 2019 un’auto pirata lo investe facendolo entrare in coma, al suo risveglio nulla è come prima, non riesce a capire chi è quell’uomo allo specchio e non riconosce neanche moglie e figli.

Si sveglia dal coma e crede di essere nel 1980 – Abruzzocityrumors.it –

 

Il coma, detto anche stato comatoso, è uno stato di incoscienza dal quale chi vi cade non può essere risvegliato. Caratterizzato dalla mancata risposta agli stimoli dolorosi, ai cambiamenti di luce e ai suoni, il coma mina il ciclo sonno – veglia e rende impossibile ogni azione di tipo volontario.

Un risveglio nel passato

La vita scorreva tranquilla, aveva una moglie, un figlio, una nipotina e dopo una dura vita di lavoro a 63 anni si stava godendo quello che il futuro ancora gli riservava dopo anni passati a lavorare e trascorrere un’esistenza come quella di tanti. Poi il destino gli ha riservato una sliding doors incredibile, che poteva mettere fine alla sua vita terrena, ma che per fortuna, dopo 5 anni di coma, lo ha fatto risvegliare, mettendolo davanti a una sorpresa davvero incredibile. Questa è la storia di Luciano D’Adamo, oggi un uomo di 68 anni, investito da un’auto pirata che lo ha quasi ucciso, mandandolo comunque all’ospedale in uno stato vegetativo dal quale si è risvegliato dopo lunghi anni e cancellando di colpo 40 anni di memoria. Perchè per Luciano tutto si ferma al 29 marzo 1980 quando, tornando dal lavoro, viene travolto mentre attraversa una strada nel quartiere di Monte Mario a Roma.

Roma nel 1980 – Abruzzocityrumors.it –

 

Una storia incredibile

Il risveglio per lui è stato uno choc a cominciare da quello smartphone che gli hanno passato per chiamare la moglie, il figlio o un parente, lui non aveva ricordo di quell’oggetto così piccolo. Poi tutto diventa una incredibile sorpresa, compreso quel suo aspetto fisico da signore ultrasessantenne riflesso nello specchio della stanza d’ospedale. Lui crede di essere un 24enne. “Dov’è la mia fidanzata” chiede. Ma la sua fidanzata, la ragazza con cui stava progettando di sposarsi nel 1980, non ha più 19 anni come una volta, però è sempre lei e gli ha dato un figlio. Di cui lui non ricorda nemmeno la nascita. Eppure quel bambino ora è un uomo di 35 anni. “Impossibile che mio figlio sia più grande di me” è stato il suo primo pensiero. Tutto è assurdo, incomprensibile, ma c’è da rimettere in moto i suoi ricordi e non è facile. Deve capire che quella che sembra la trama di un film è la sua vera storia, che quel mondo che lui ha attraversato anno dopo anno, ora per lui non esiste più perchè il coma glielo ha nascosto in un angolo buio del cervello. Serve riattivarlo, serve riaccendere la luce in quell’angolo buio, Luciano non ricorda neanche che ha una nipotina. Ma ormai ha capito che quasi tutta la sua vita da uomo adulto è andata persa e non la riavrà mai più.  Sta imparando un po’ alla volta a vivere e a lavorare in un mondo tutto nuovo. Adesso si occupa della manutenzione in una scuola. Con l’aiuto degli psicologi, lui e la moglie stanno ricostruendo un rapporto che è dovuto ripartire da zero. Non ha mai avuto un risarcimento perché il pirata della strada che lo ha investito non è mai stato trovato.

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