Il picco sarà a Capodanno ma già ora il numero di italiani che è rimasto costretto a letto per l’influenza supera il mezzo milione.
Il dato, che non deve allarmare perché è in linea con quello del 2017, è emerso nel corso del Congresso della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), in cui si sottolinea che solo nell’ultima settimana i nuovi casi ammontano a 138.000. Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana, Abruzzo e Sicilia le regioni più colpite a cui si aggiunge il territorio della Provincia autonoma di Trento.
Le stime sul numero complessivo di persone che si ammaleranno non sono cambiate dall’inizio della stagione influenzale: ancora oggi si stima che oltre 5 milioni potrebbero essere gli italiani colpiti dall’influenza nel corso dell’intera stagione 2018-19.
L’analisi delle vaccinazioni mostra due aspetti: da un lato, quello positivo, un maggior ricorso alla prevenzione, dall’altro, quello negativo, una scarsità di dosi che inizia a manifestarsi in diverse Asl. “Quest’anno la medicina generale e i cittadini italiani hanno mostrato un rapporto fiduciario con la vaccinazione senza precedenti”, ha detto Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), sottolineando che “la campagna no-vax, radicalizzando lo scontro, è servita più a far vaccinare persone che non a evitare che si vaccinassero”. Il presidente della Simg, Claudio Cricelli, ha poi spiegato che, in attesa dei dati definitivi, “la percezione che abbiamo è che lo sforzo che abbiamo fatto ha pagato”.
D’altro canto, però, anche quest’anno si segnalano su tutto il territorio nazionale alcuni problemi all’accesso ai vaccini contro l’influenza. In diversi distretti sanitari le scorte sono già finite e questo ha creato problemi sia ai cittadini che al personale medico-sanitario. “I ritardi nella consegna dei vaccini e altri disguidi – spiega Cricelli – sono anche causati dal fatto che le gare, per l’acquisizione di questi presidi sanitari, sono biennali. Risulta quindi difficile riuscire ad avere il numero corretto di vaccini perché ogni stagione coinvolge una quota diversa di popolazione. Se vogliamo concretamente aumentare le percentuali di immunizzazione vanno migliorati questi aspetti organizzativi. Ciò nonostante la campagna vaccinale prosegue con buoni risultati. Registriamo, con soddisfazione, una rinnovata fiducia da parte dei cittadini”.