Nuovo decreto e stretta sul Green pass.
È quanto potrebbe accadere se venerdì, nel consueto monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, l’indice Rt mostrasse un aumento esponenziale dei casi.
Tre sono le proposte sul tavolo del governo:
– una riduzione della durata del certificato verde da 12 mesi a 9 mesi
– un Green pass differenziato tra vaccinati e non vaccinati, con la possibilità di non rilasciarlo più a chi effettua il tampone rapido o molecolare
– un lockdown per non vaccinati sul modello austriaco, ovvero la possibilità di uscire di casa solo per fare spesa e per necessità di salute, andando a precludere ai no-vax tutte le attività di svago: quali bar, ristoranti, stadi, palestre, cinema.
A restare, come in Austria, la possibilità di recarsi al lavoro effettuando un test entro 48 ore, dal risultato negativo.
Tutte le possibilità sono al vaglio dell’Esecutivo per scongiurare nuove chiusure a ridosso del periodo natalizio.
L’obiettivo dei nuovi provvedimenti è tutelare i settori “strategici” come quello dei trasporti dove, ad oggi, si registra un alto numero di non vaccinati: con nuova ordinanza i ministri della Salute e dei Trasporti hanno cambiato le regole per chi viaggia, su treni o trasporto pubblico locale, ovvero il Green pass verrà controllato prima di salire a bordo ma il controllo potrà essere fatto anche a bordo insieme al biglietto.
Cosa cambia? Innanzitutto la possibilità per controllori e autorità Sanitarie di fermare il mezzo in caso di sospetto contagio (mezzo che poi andrà sanificato per tornare nella piena disponibilità).
Governatori e amministratori locali visti i numeri in costante aumento invocano restrizioni solo per i non vaccinati: i Presidenti di Regione del nord, Zaia, Toti e Fedriga hanno chiesto al Premier Draghi di discuterne in un tavolo di lavoro.
I numeri in Friuli sono già da zona arancione (è già stato superato il 10% delle terapie intensive) e a rischiare la zona gialla nei prossimi giorni sono Marche, Veneto, Calabria e provincia autonoma di Bolzano.