Alcuni cittadini di un comune italiano hanno denunciato di essere rimasti vittima di una truffa su WhatsApp: come funziona il raggiro.
I tentativi di truffa ai danni dei cittadini si moltiplicano e, sempre più frequentemente, le forze dell’ordine e gli enti raccomandano di fare attenzione per evitare di finire nella trappola dei malviventi. Gli escamotage messi in atto per cercare di raggirare gli utenti sono numerosi e molto spesso si servono dei social network o delle applicazioni di messaggistica.
Proprio di recente, un raggiro è stato denunciato da una ventina di persone, tra cui una commercialista 40enne che si è rivolta alle forze dell’ordine. Nel dettaglio, le vittime hanno denunciato furti di identità attraverso WhatsApp: i malviventi sono riusciti, difatti, a rubare gli account dei malcapitati.
Nuova truffa su WhatsApp: 20 denunce in un comune italiano
Tra le applicazioni più diffuse ed utilizzate al mondo rientra di diritto WhatsApp che, ad oggi, conta la bellezza di oltre 2 miliardi di utenti. Numeri da record, dunque, per l’app del gruppo Meta che viene usata quotidianamente per l’invio di messaggi, file, audio, ma anche per chiamate e videochiamate.
Purtroppo, però, la sua diffusione ha portato molti malviventi ad utilizzarla per mettere in atto truffe con lo scopo di sottrarre dati sensibili ai malcapitati. Le truffe del genere segnalate aumentano di giorno in giorno. Negli ultimi giorni, secondo quanto riporta la redazione di Agrigento Notizie, circa una ventina di persone di Agrigento si sono recate presso le forze dell’ordine per denunciare il furto di identità su WhatsApp, app su cui vengono messe in atto varie truffe. Tra le vittime anche una commercialista di 40 anni.
Come spiegato dai malcapitati, i criminali, con un escamotage, sono riusciti a rubare loro gli account riuscendo anche ad entrare in possesso di dati sensibili. Ma in cosa consiste il raggiro? La vittima riceve, da un contatto salvato in rubrica, un messaggio simile: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, puoi rimandarmelo?”, poi poco dopo un altro messaggio che contiene un codice a sei cifre. Questo non è altro che il codice per l’autenticazione a due fattori che viene usato per recuperare l’account.
Se si risponde, assecondando ciò che viene indicato, dunque, inviando il codice ricevuto, il truffatore potrà rubare l’account WhatsApp sfruttando proprio l’autentificazione a due fattori. In questo modo, chi ha messo in atto la truffa potrà accedere ai dati sensibili ed in alcuni casi alle vittime sono stati anche sottratti soldi.
La “truffa del codice a 6 cifre” si sta diffondendo nell’ultimo periodo e le forze dell’ordine raccomandano di non rispondere mai a questi messaggi e di non cliccare su link che non conosciamo anche se arrivano da utenti salvati in rubrica. Importante non fornire anche mai dati sensibili in chat.