Dal prossimo anno potrebbero cambiare le modalità di accesso ad alcuni determinati siti internet: il regolamento definito dall’Agcom.
Una novità pronta a stravolgere internet, quella che potrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi. È stato definito nei giorni scorsi un nuovo schema di regolamento che prevede la verifica dell’età prima di accedere a determinati siti.
Questo regolamento ha l’obiettivo di tutelare i minori da determinati contenuti presenti sul web. La decisione riguarderà, difatti, solo siti per adulti gioco d’azzardo e scommesse. Per accedere a questi siti, sino ad ora, bastava cliccare semplicemente “si” sulla finestra che appariva chiedendo conferma sulla maggiore età, ma se il regolamento dovesse essere approvato, potrebbe essere necessario lo Spid o un altro sistema di identificazione digitale.
Siti per adulti, di scommesse o gioco d’azzardo: il nuovo regolamento per l’accesso
L’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), nei giorni scorsi, ha definito il nuovo schema di regolamento che fornisce le linee guida per la verifica dell’età necessaria per l’accesso ai siti per adulti, di scommesse, o gioco d’azzardo.
Nello specifico, il regolamento è stato approvato dall’Autorità, in attuazione del decreto Caivano (Legge 13 novembre 2023, n. 159), per tutelare i minori ed evitare che possano entrare in contatto con contenuti potenzialmente “pericolosi o dannosi” e riservati solo ai soggetti maggiorenni.
Il provvedimento, che potrebbe entrare in vigore già dal 2025, dovrà essere approvato dalla Commissione europea che valuterà se quanto contenuto nel regolamento sia in linee con le normative Ue e non violi la privacy degli utenti.
Proprio in rispetto della privacy, l’Agcom ha fornito delle linee guida per la verifica dell’età che, dunque, non obbligatoriamente avverrà attraverso lo Spid. Il procedimento di identificazione dell’età può essere effettuato mediante altri software installati su smartphone o computer oppure via Internet.
Saranno i fornitori a dover scegliere il sistema, a patto che non si metta a rischio la privacy dell’utente, oltre allo Spid, si ipotizza che si possa ricorrere alla Carta d’identità elettronica (Cie) o all’It Wallet, il portafoglio digitale che attualmente è in fase di sperimentazione, ma il cui arrivo per tutti è previsto nel 2025.
Viene lasciata, dunque, ai vari siti la scelta sui meccanismi di age verification, ma vi saranno da rispettare i criteri di sicurezza come quello del “doppio anonimato”, secondo cui i fornitori non possono entrare in possesso dei dati dell’utente o sapere il motivo per cui viene effettuata la richiesta di accesso. Il servizio si limiterà al solo controllo dell’età.