Il nuovo anno appena iniziato potrebbe essere un anno senza elezioni comunali e regionali, una variabile che potrebbe influire sul quadro politico della nostra nazione
La recente circolare emessa dal Viminale, che ha spostato al 2026 il voto amministrativo previsto inizialmente per il prossimo autunno, fa diventare questo 2025 un anno davvero diverso da tutti gli altri dal punto di vista politico. Dopo tanto tempo non vedrà nessun tipo di campagna elettorale che caratterizzerà il clima politico sia nazionale che regionale, a parte i comuni commissariati.
Comunque la si legga, la situazione politica in Italia ha visto negli ultimi tempi, molto probabilmente, l’alba di una nuova era. Mai era accaduto infatti che due donne fossero a capo dei due schieramenti politici e su contrapposte posizioni. Giorgia Meloni ed Elly Schlein, sono infatti alla guida dei due partiti principali collocati a destra e sinistra, Fratelli d’Italia e Partito democratico, con la leader del centrodestra prima premier donna nella storia della Repubblica Italiana.
La scena politica mondiale è stata caratterizzata nell’anno che abbiamo salutato da tanti avvenimenti importanti che andranno sicuramente a influenzare il futuro di molte nazioni. A partire dalle recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti che vedranno a breve l’insediamento ufficiale di Donald Trump alla Casa Bianca, il 2024 è stato un anno ricco di elezioni presidenziali, legislative, municipali ed europee. Dalla Francia alla Turchia, dal Messico agli Usa, sono stati miliardi gli aventi diritto al voto che si sono recati alle urne in tutto il mondo.
L’Europa è stata caratterizzata anche dalla tornata elettorale per rinnovare i membri del Parlamento europeo, portando quindi gli italiani di nuovo alle urne. In Italia inoltre lo scorso anno si sono tenute anche le elezioni regionali in 7 importanti Regioni, come Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Umbria. Con risultati diversi che, uniti a quelli usciti dalle Europee, hanno mutato il panorama politico senza però spostare gli equilibri e intaccare i diversi schieramenti e alleanze in campo.
Il 2025 che è appena cominciato non dovrebbe comportare scossoni per l’attuale maggioranza di governo che, se dovesse passare indenne anche questi dodici mesi di legislatura, diventerebbe il terzo governo più longevo d’Italia degli ultimi tempi, superando infatti l’ultimo di Bettino Craxi che rimase in carica per poco più di mille giorni. Soprattutto però il 2025 si segnalerebbe per quella che comunque potremmo definire una piacevole anomalia, cioè potrebbe diventare il primo anno senza nessun tipo di elezione, dodici mesi dove nessun italiano sarebbe chiamato a recarsi alle urne. Per quanto riguarda i comuni la decisione è già ufficiale, per le regioni sembra che si vada nella stessa direzione. I rinnovi delle amministrazioni che scadono nel 2025 slittano alla primavera del 2026. Lo ha stabilito l’ultima circolare emessa del ministero dell’Interno, tenuto conto che nel 2020 si era votato a settembre per via del Covid.
E lo stesso accadrà per gli enti dove il mandato degli amministratori scadrà nell’autunno del 2026: urne rinviate alla primavera dell’anno successivo. Ecco che quindi si spalanca uno scenario senza elezioni politiche all’orizzonte che però potrebbe presentare diversi punti interrogativi su eventuali ripercussioni e strategie per tutte le forze in campo, sia quelle di maggioranza sia quelle di opposizione.