Sono in arrivo misure ancora più restrittive sul divieto di fumo, con lo stop totale anche per le sigarette elettroniche che saranno così equiparate in tutto e per tutto a quelle tradizionali
Il Parlamento dell’Unione europea, con una cosiddetta silent procedure, vuole estendere, a partire dal mese di novembre, il divieto di fumo ai dehors di bar e ristoranti, oltre che a parchi, fermate del bus e stazioni ferroviarie. Un giro di vite che potrebbe complicare non poco il “vizietto” di milioni di persone che vedrebbero ampliare di molto le zone off limits dove non sarà più consentito fumare.
Nell’Unione Europea il consumo di tabacco rimane il più grande fattore di rischio evitabile per la salute, ed è responsabile di 700.000 decessi ogni anno. Circa il 50% dei fumatori muore prematuramente, con conseguente perdita media di 14 anni di vita per fumatore.
Una decisione che fa discutere
Il consumo di tabacco rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale ed è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. L’OMS stima che ogni anno, nel mondo, più di 8 milioni di persone muoiono a causa del consumo di tabacco. La maggior parte dei decessi correlati al tabacco si verifica nei paesi a basso e medio reddito, che sono spesso bersaglio di intense interferenze e marketing dell’industria del tabacco. Da molti anni è partita una campagna contro le sigarette e tutti i suoi simili, cercando di far capire i pericoli del fumo sia attivo che passivo e molti sono i luoghi dove non è più possibile fumare. Ma l’Unione europea, proprio in questi giorni, sta per varare un giro di vite che ridurrà ancora di più i luoghi dove sarà ancora possibile fumare.
Vietato fumare all’aperto
Infatti, a pochi giorni dalla scadenza del mandato dei vecchi commissari, Bruxelles sta per approvare il divieto assoluto di fumo. Non solo negli ambienti interni, ma anche all’aperto. Una vera e propria rivoluzione che renderà davvero difficile la vita dei patiti del fumo. I divieti infatti riguarderanno tutti i luoghi esterni degli edifici pubblici, ma anche le fermate dei mezzi pubblici, i dehors dei bar e ristoranti e i parchi pubblici. Ma la grande novità sarà che il divieto riguarderà non soltanto le sigarette e i sigari, ma anche le cosiddette svapo, oltre che i prodotti a tabacco riscaldato che non producono fumo passivo. Addirittura si sta pensando di abolire le cosiddette aree fumatori presenti all’interno di luoghi pubblici, come ad esempio in alcuni ristoranti, pub e perfino negli aeroporti.
La revisione in programma invita tutti i paesi dell’Ue ad applicare divieti di fumo anche alle aree ricreative all’aperto per i bambini, si pensi ad esempio ai parchi giochi, ai parchi divertimenti e alle piscine. Insomma una vera e propria guerra quella scatenata dalla Commissione europea, che però non ha mancato di creare alcuni malumori, soprattutto sui tempi di attuazione della norma, che potrebbe portare a pesanti conseguenze socioeconomiche per gli Stati membri con una forte vocazione turistica, come l’Italia. Il divieto di fumo anche all’aperto avrebbe infatti un impatto negativo su 2,4 milioni di aziende europee, il 99% delle quali sono piccole e medie imprese.