La questione che riguarda il ponte ciclopedonale sul fiume Tordino che cade ormai a pezzi, diventando un pericolo per ciclisti e passanti, sarà affrontata in un vertice tra il sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo, e il suo collega di Giulianova Jwan Costantini.
Dopo il cedimento di parte della pavimentazione realizzata con assi in legno lamellare, le due amministrazioni comunali hanno deciso di prendere di petto la situazione, chiamando in causa la Regione che due anni fa aveva annunciato un finanziamento di 300mila euro per gli interventi di manutenzione straordinaria con la sostituzione di tutte le parti ammalorate.
L’incontro avrebbe dovuto tenersi già nella giornata di domani, ma è stato rinviato alla prossima settimana per impegni improcrastinabili del primo cittadino giuliese. Verrà presa in considerazione in quella riunione anche la soluzione estrema, ovvero la chiusura totale del ponte per motivi legati alla sicurezza e all’incolumità dei cittadini.
Da capire anche la posizione della Regione, se ci siano dei problemi burocratici legati a quel finanziamento che fu annunciato dall’allora assessore regionale Dino Pepe. Se i soldi ci sono, perché allora non è stato eseguito l’intervento, così come invece è già avvenuto per le strutture ciclopedonali sui torrenti Salinello e Vibrata? Il problema è comunque serio e deve essere risolto prima della prossima estate. Il vice sindaco di Roseto Simone Tacchetti già a suo tempo aveva scritto alla stessa Regione minacciando la chiusura del ponte.
“Noi abbiamo tutte le ragioni di questo mondo”, ha sottolineato Tacchetti, “per transennare la struttura e impedire il passaggio di bici e persone. Già in estate abbiamo raccolto le lamentele di tanti turisti per lo stato in cui versa la struttura. Ora basta”.
I Comuni di Giulianova e Roseto pronti dunque ad un patto di alleanza per sollecitare la stessa Regione.