Teramo. Il Gal “Gran Sasso Laga” vince la sua battaglia amministrativa per la proroga dei termini del bando regionale e ora la questione assume anche connotati penali, visto che il Tar ha trasmesso tutti gli atti in procura.
E’ una vicenda molto complicata quella disegnata dal Tar de L’Aquila che ha accolto il ricorso del “Gran Sasso Laga”, presieduto da Carlo Matone, che di riflesso ha escluso dalla graduatoria regionale l’altro Gal, “Terreverdi teramane”, guidato da Pasquale Cantoro.
Non è solo una questione di graduatorie, ma anche di contributi economici europei, al momento congelati, che secondo la sentenza non potranno essere concessi al Gal di Cantoro, perché escluso dalla graduatoria regionale.
Il contenzioso. Tutto è nato dalla proroga della scadenza del bando regionale del 2016, fissata inizialmente per il 9 settembre di quell’anno, ma poi prorogato al 12. Tre giorni che hanno consentito al Gal “Terreverdi teramane”, consorzio composto da 21 comuni della costa e della Val Vibrata, di prendere parte al bando e di sopravanzare nella graduatoria il Gran Sasso Laga”, composto da 26 comuni dell’entroterra.
All’epoca il dirigente regionale aveva rigettato la richiesta di prorogare di tre giorni la scadenza del bando, ma poi dopo l’intervento della Regione, il direttore del dipartimento politiche sviluppo rurale ha concesso di differire i termini di presentazione della candidatura.
Il Tar non aveva concesso la sospensiva al ricorso, salvo poi accogliere l’impugnativa nel merito e nella sostanza escludendo dei benefici l’altro Gal. Ora, in attesa di mosse di chi è stato escluso dal bando regionale, tutti gli atti finiranno in Procura a L’Aquila.
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