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“Un ospedale a misura di donna”: da Teramo l’appello per riorganizzare gli spazi di cura

Teramo. Ripensare e riorganizzare gli spazi di cura affinché tengano conto del benessere lavorativo delle donne, che tra i professionisti della sanità sono ormai la maggioranza.

È l’appello lanciato da rappresentanti del mondo sanitario e istituzionale al convegno organizzato dall’Anaao Assomed Abruzzo (il principale sindacato dei medici ospedalieri) e tenutosi questo pomeriggio all’hotel Sporting, a Teramo. All’evento ha partecipato, tra gli altri, anche l’ex ministra della Sanità Mariapia Garavaglia (titolare del dicastero con il Governo Ciampi).

“La sanità deve programmare per servire, non gestire i bisogni delle persone – ha detto Garavaglia – e, con il Pnrr, il Piano nazionale ripresa resilienza, abbiamo una grande occasione che non va sprecata per il mattone ma per garantire il diritto alla tutela della salute. La sanità – ha aggiunto – è programmazione nel senso alto del termine e, dato che la maggioranza delle professioniste della salute è donna, questo significa organizzare servizi a loro dedicati”.

In Italia, le donne rappresentano il 54% dei medici del Servizio Sanitario Nazionale con meno di 65 anni e raggiungono il 60% tra i 40 e i 45 anni. Se è vero che a livello locale sono ancora in minoranza (la Asl di Teramo ha attualmente 651 dirigenti medici, di cui 345 uomini e 306 donne) è altrettanto vero che c’è un rialzo netto rispetto al passato in cui erano gli uomini la maggioranza dei medici ospedalieri.

“A fronte di queste cifre – ha sottolineato Gabriella Marini, segretaria aziendale dell’Anaao per l’Asl di Teramo e referente regionale dell’area di Formazione Femminile del sindacato -, solo una percentuale esigua di donne ricopre ruoli direttivi. Ma non ci sarà la sanità del futuro senza donne e affrontare la costruzione di un nuovo ospedale significa tradurre le parole in fatti”. “Ancora oggi – ha aggiunto Alessandro Grimaldi, segretario regionale dell’Anaao – non abbiamo servizi adeguati alle famiglie, alla maternità, alle donne che lavorano nella sanità pubblica. Perdiamo unità di personale preziose perché in certi casi alcune di loro sono costrette a rimanere fuori dal sistema. E questo penalizza anche la carriera e il talento delle giovani generazioni di donne impegnate in sanità. Costruire ospedali nuovi significa anche costruirli in funzione di chi ci lavorerà”. “Occorre ripensare i luoghi della cura dopo la pandemia – ha puntualizzato nel suo saluto anche Costantino Troise presidente nazionale dell’Anaao – pensando non solo a chi riceve le cure ma anche a chi le offre ed evitare in questo modo la fuga dei professionisti dagli ospedali pubblici”.

“In pochi nel passato – ha commentato l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì – si sono fermati a riflettere sulle esigenze della donna che lavora in ospedale, alle prese con tutte le problematiche di conciliazione dei tempi famiglia-professione. Quindi un plauso all’Anaao per aver promosso questo incontro, coinvolgendo tutti gli attori in campo in questa sfida. Nella nostra regione, tra l’altro questo confronto si inserisce perfettamente nella tempistica dei nostri piani di edilizia sanitaria, che prevedono la costruzione di nuovi ospedali a Teramo, Vasto, Lanciano e Avezzano”.

“Il nuovo ospedale, come sollecitato dall’Anaao, avrà percorsi e spazi dedicati alle donne, e in particolare alle lavoratrici – ha annunciato il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia -. Per le donne dipendenti della Asl, nello studio di fattibilità del nuovo ospedale abbiamo previsto, al pianterreno della struttura, uno spazio da 200 metri quadri da destinare a baby parking e a nido per i figli dei dipendenti”. Non è questo l’unico servizio che la Asl prevede di allestire. Di Giosia ha infatti aggiunto che ci saranno nuovi servizi dedicati a tutte le donne che entreranno in contatto con l’ospedale di Teramo, in particolare per le aree ginecologica e pediatrica.

Un forte stimolo a ripensare gli spazi di cura in chiave femminile si è registrato in tutti gli interventi e saluti. Tra i presenti, Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, il quale sul tema del nuovo ospedale ha rimarcato l’importanza dei servizi e non solo delle strutture; Diego Di Bonaventura, presidente della Provincia di Teramo; monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo della Diocesi di Teramo-Atri.

Interventi anche da parte di Sandra Morano, coordinatrice Area Formazione Femminile dell’Anaao; Nicoletta Setola, docente del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze; Maria Assunta Ceccagnoli, presidente dell’Ordine dei Medici di Pescara; Pierluigi Cosenza, direttore generale dell’Agenzia sanitaria regionale.