Tortoreto. Un primo appello al nuovo Governo per riaccendere le luci sulla vicenda di Denis Cavatassi, l’imprenditore di Tortoreto condannato alla pena capitale e tutt’ora detenuto in Thailandia perché accusato dell’omicidio dell’ex socio in affari.
Torna a battere un colpo il movimento civico Val Vibrata Monti della Laga che nei giorni scorsi ha scritto al Presidente del Consigli,o Giuseppe Conte, e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nei mesi scorsi i riflettori sul caso di Denis, alle prese con un vero e proprio incubo di natura giudiziaria nel Sud-Est Asiatico, dal 2011, erano tornati ad accendersi con un interessamento dell’allora Ministro degli Esteri, Angelino Alfano.
Con le nuove elezioni, il processo di formazione dei Governo, la situazione ha subito un rallentamento, mentre anche in Thailandia c’è stato un avvicendamento nei vertici della diplomazia. Il movimento guidato da Domenico Di Matteo (all’interno del quale fa parte anche Adriano Cavatassi, fratello di Denis).
“La vicenda di Denis Cavatassi è ormai da tutti conosciuta e presenta aspetti drammatici”, scrive il Movimento nell’appello lanciato al Governo Conte, “che lasciano tutti noi cittadini sconcertati: un nostro concittadino condannato alla pena di morte in virtù di un processo nel quale il diritto di difesa è stato assai sacrificato. Ora il giudizio è all’esame della Suprema Corte Thailandese, una istituzione di sicuro prestigio che ci auguriamo possa vagliare con perizia le risultanze processuali ed emettere una sentenza rispettosa dei principi di diritto che ponga riparo alle indubbie mancanze delle due prime pronunce.
Intanto Denis attende in carcere da oltre un anno e mezzo in condizioni di assoluta sofferenza. Denis ha sempre proclamato la sua innocenza e ha sempre rispettato le regole, mantenendo un comportamento onesto e corretto. Non ha mai cercato di sottrarsi alla giustizia e, sicuro della sua innocenza, ha affrontato tutti i gradi di giudizio a cui è stato sottoposto”.
Chiediamo di muovere ogni passo possibile verso la Thailandia affinché si ponga tutta la dovuta attenzione per arrivare a una giusta soluzione della vicenda e Denis possa finalmente riacquistare la libertà”.