Tortoreto. Sette giorni di stop alle attività musicali per aver anticipato, in orari pomeridiani, l’accensione della musica. Alle 17.15 invece delle 17.30. La nuova grana per il Manakara, al quale il comando della polizia municipale attraverso un provvedimento sanzionatorio ha applicato la sospensione della licenza per attività danzanti, presenta una fattispecie per certi versi nuova. Se in passato ad essere contestati erano degli sforamenti oltre l’orario, ora l’origine del provvedimento (mille euro di multa a sospensione della licenza musicale) nasce tutto da un sopralluogo effettuato domenica scorsa, alle 17.15 da parte della polizia locale.
La contestazione. Ai titolari del locale della riviera è stata contestata la violazione di un regolamento delle attività rumorose, che prevede per quanto concerne le zone antistanti gli stabilimenti balneari la possibilità di diffondere la musica per attività ginniche e ricreative nello spazio compreso tra le 10 e le 13 e dalle 17.30 alle 20. Nel caso di specie, un quarto d’ora di anticipo ha prodotto la sanzione accessoria dello stop alla musica per 7 giorni. La proprietà, attraverso il legale Fabrizio Antenucci, ha presentato un ricorso d’urgenza al Tar per sospendere l’efficacia del provvedimento sanzionatorio e accessorio. In attesa di conoscere l’esito dell’impugnativa la serata del venerdì, quella solitamente più gettonata, è stata annullata.
Le reazioni. La proprietà del Manakara, ovviamente, parla di accanimento e di una situazione al limite del paradosso. “ Come al solito”, commenta l’avvocato Fabrizio Antenucci, visti anche i contenziosi precedenti, “ è stata compiuta una forzatura, trovando un cavillo per ostacolare un’attività imprenditoriale estiva, che dà lavoro a tante persone. Che disegno c’è dietro?”. Nel ricorso trasmesso al Tar vengono evidenziate, a detta del legale, una serie di illegittimità nel provvedimento adottato. Frutto di una violazione riscontrata domenica scorsa e notificata solo giovedì 2 agosto. “ Restiamo in attesa del pronunciamento del Tar, “ ma è altrettanto scontato che trasmetteremo tutto alla Procura e alla Corte dei Conti, visto i danni che l’attività sta subendo”.