Di tempo ne è passato, e delle cose sono anche mutate, ma la recente sentenza del Tar di L’Aquila scrive un punto molto chiaro. Il ricorso contro il provvedimento del Comune di revoca della licenza per spettacoli danzanti, emesso nel 2019, e che era stato congelato dalla giustizia amministrativa, nell’udienza di merito è stato rigettato. In pratica, il Tar ha certificato la legittimità del provvedimento adottato dal Comune (difeso dell’avvocato Gabriele Rapali) nel 2019 e che in due diversi momenti era stato sospeso. In pratica, alcune contestazioni da parte dei carabinieri, sullo sforamento degli orari musicali, avevano poi generato l’applicazione della sanzione accessoria della revoca della licenza dedicata come previsto dal regolamento comunale che disciplina le attività rumorose.
Prolungamento degli orari. Nel dispositivo, giudici hanno chiarito anche un altro aspetto. “Per poter beneficiare del prolungamento dell’orario, quindi, non è sufficiente la presentazione della sola richiesta la sera precedente o la sera stessa del prospettato prolungamento dell’orario, come accaduto nel caso in esame, ma è necessario inoltrarla in tempo utile per consentire agli uffici pubblici di evadere la pratica e rilasciare il nulla osta prima dello svolgimento delle serate in deroga”. Nel regolamento comunale, infatti, è prevista la possibilità, durante la stagione, di fruire di sei erte in deroga, ma le serate “contestate” non potevano rientrare in questa fattispecie.
Questi, oltre ad alcune questioni di natura tecnica, hanno prodotto il rigetto del ricorso e la condanna alla ricorrente al pagamento delle spese legali per 3mla euro.