Tortoreto, polo scolastico: decolla l’iter progettuale. Siglata convenzione con l’Università di Bolzano

Tortoreto. Decolla in maniera definitiva l’iter progettuale legato alla realizzazione del polo scolastico cittadino.

 

La giunta comunale di Tortoreto, sulla scorta di una specifica proposta avanzata dal consigliere comunale delegato alla progettualità, ha approvato una convenzione con l’Università di Bolzano che affiancherà l’amministrazione civica nel percorso di progettazione partecipata e condivisa.

Il gruppo di ricerca universitaria che il Comune ha selezionato, sarà guidato da Beate Weyland, professore di didattica nella Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano.

 

La sua ricerca riguarda il rapporto tra pedagogia e architettura e l’innovazione della didattica in ambito scolastico, promuove a livello internazionale ricerche mostre e convegni sull’innovazione della scuola tra pedagogia e architettura e svolge consulenza sul campo nei processi di nuova edificazione o ristrutturazione di edifici scolastici potendo contare su una rete di relazioni su tutto il territorio nordeuropeo. Con la Fondazione Agnelli, ha seguito il virtuoso progetto Torino Fa Scuola(www.torinofascuola.it).

 

 

“Ci proponiamo di costruire”, sottolinea Lanfranco Cardinale ” un modello di processo che antepone al momento progettuale vero e proprio tre elementi fondamentali: il piano pedagogico-didattico della scuola, un piano di fattibilità serio e approfondito e un concorso di progettazione”.

 

Il percorso individuato partirà con la costituzione di un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti dell’amministrazione comunale, della scuola, della comunità e dal team di ricerca dell’Università di Bolzano composto dalla Prof.ssa Beate Weyland e dal Prof. Alessandro Luigini a cui sarà affidato il compito di promuovere un percorso partecipativo finalizzato alla elaborazione di un documento guida per la progettazione architettonica del nuovo plesso scolastico”.

L’idea dell’esecutivo, d’altro canto, era stata sostanziata già nei mesi scorsi. Ossia quello di individuare nuove modalità per coinvolgere in modo efficace e produttivo la parte pedagogica nel processo (dallo sviluppo del concetto pedagogico, alla definizione della commissione di concorso, allo sviluppo di criteri per valutare i progetti, all’accompagnamento dei progettisti nella fase che va dal preliminare al definitivo del progetto vincitore, al congedo del piano degli arredi) e per dare visibilità alle diverse componenti del progetto scuola.

 

 

Il percorso. La collaborazione con l’università sarà articolata con una serie di passaggi che prevedono la realizzazione di uno sportello d’ascolto aperto alla cittadinanza, workshop di progettazione condivisa, preparazione e discussione del documento preliminare alla progettazione e degli schemi funzionali della nuova scuola, collaborazione nella redazione del disciplinare del concorso, definizione dei criteri condivisi per la valutazione dei progetto.

 

“I risultati finali”, prosegue il capogruppo di maggioranza, “del percorso di condivisione saranno parte integrante della progettazione che avvieremo mediante il concorso di idee, come peraltro già utilizzato dal Ministero della pubblica istruzione per la realizzazione delle scuole innovative, aperto agli architetti e agli ingegneri, articolato in due gradi. A giudicare le proposte sarà una Commissione di alto profilo. L’obiettivo è ricercare le eccellenze del settore, coinvolgendo i massimi esperti a livello nazionale e internazionale.

Il concorso vuole essere un esempio di buone pratiche che, partendo dal tema molto sensibile dell’edilizia scolastica, possa determinare una sperimentazione virtuosa che sappia cogliere aspetti innovativi in diversi campi, per migliorare la qualità della città e della vita di coloro che vi abitano. Al vincitore potrà essere riconosciuto un premio come anticipazione sugli onorari dei successivi livelli di progettazione. Ai migliori classificati saranno riconosciuti dei premi come rimborso spese.

Posso anticipare già da adesso”, chiosa l’architetto Cardinale, ” che il nostro approccio sarà in linea con le più moderne concezioni di quello che è l’ambiente scolastico all’interno di una comunità, una realtà aperta al territorio e a una nuova didattica, non più corpi estranei e lasciati dormienti per la gran parte del tempo ma edifici vissuti, partecipati, concepiti come spazi di relazione. Il rinnovamento si realizza, quindi, nel ripensare gli spazi educativi e formativi, grazie a una scuola integrata con il territorio e con il sistema produttivo del paese, che potrà contribuire a migliorare l’organizzazione e l’erogazione del servizio e fornire azioni educative e formative finalizzate a garantire il massimo accesso a tutti”.

 

Le fasi. Il primo step prevede un percorso partecipativo con la definizione dei principi pedagogici dell’intervento, attraverso una progettazione con la comunità scolastica. E poi l’individuazione delle linee guida per il bando di concorso. La fase durerà circa 2 mesi.

Il secondo step verte sul concorso vero e proprio. Un concorso di architettura per selezionare il progetto articolato in due fasi. L’acquisizione di uno studio di fattibilità tecnico ed economico (progetto preliminare) per accedere ad una richiesta di finanziamento. Percorso, questo, che avrà uno sviluppo tra i 4 e i 6 mesi.

La terza fase prevede lo sviluppo delle fasi tecniche di progettazione (progetto definitivo ed esecutivo) sulla base del progetto preliminare selezionato all’esito del concorso e attraverso un nuovo confronto con la comunità scolastica.

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