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Cronaca Teramo

Tortoreto, Di Bonaventura: “ridurre del 30% la Tari è un obbligo”

Eliminare l’aumento del 30% della Tari, operazione effettuata durante la gestione commissariale, e introdurre delle novità, soprattutto in ordine a degli incentivi a chi effettua una corretta differenziata. Così come accade in altre realtà territoriali.

 

Sono solo degli spunti di riflessione che offre Mauro Di Bonaventura, segretario del Pd di Tortoreto sul tema, sempre attuale della Tari e delle percentuali, in caduta della differenziata. Amministrazione che ha già anticipato che per il 2018 non ci saranno riduzioni dell’incidente della Tari.

Il segretario Dem parte da un assunto.

 

“L’amministrazione ha utilizzato l’aumento”; scrive, ” non perché le tariffe dello smaltimento dei rifiuti hanno subito delle variazioni. Anzi sono 6 anni che non ci sono aumenti di costi, ma solo perché il Comune non ha liquidità e per pagare gli stipendi usa la tassa dell’immondizia per fare cassa, scambiando i cittadini come se fossero un bancomat”.

 

 

L’attività di recupero. “Utilizzare la tassa per compensare le entrate potenziali di chi non paga”, prosegue, ” è la cosa più scontata, mentre noi crediamo che un recupero crediti puntuale sia necessario oltre che semplice da effettuare senza dover aspettare l’ultimo tempo utile per la prescrizione, facendo trascorrere i 5 anni senza notificare i debiti.

Ovviamente questo trattamento porta i cittadini a sentirsi presi in giro e autorizzati a boicottare la raccolta differenziata, perché da quando è stata introdotta mai nessun beneficio è stato portato alla cittadinanza”.

 

Mauro Di Bonaventura propone un nuovo modello di gestione dei rifiuti, con premialità per coloro che realmente riciclano seguendo metodi utilizzati da altre municipalità che da anni seguono questo percorso.

 

“Oltretutto”, dice ancora, ” la gestione della riscossione dei tributi a Tortoreto è un problema oramai cronico. Basti pensare che mancano negli ultimi 5 anni incassi per quasi 10 milioni di euro per IMU e TASI e questo la dice tutta sullo stato di salute finanziaria del nostro ente”.