Dopo un’intera giornata di attesa, alla ricerca di un posto in un carcere vicino che è sbucato fuori solo nel tardo pomeriggio, Davide Ciaccia è stato trasferito dalle fiamme gialle di Roma nella casa circondariale di Ascoli Piceno.
Uno dei nuovi proprietari del Teramo Calcio, con atto di acquisizione delle quote del 60% firmato davanti ad un notaio di Roma lo scorso 8 novembre, ha trascorso diverse ore nella caserma della guardia di finanza di Teramo. Proprio dai finanziari del Gico e di Teramo aveva ricevuto questa mattina la notifica dello stato di fermo all’hotel Sporting, dove ha alloggiato dopo la gara di Coppa Italia di ieri sera tra Teramo e Sudtirol, per le varie ipotesi di reato contestate a lui ed al fratello Mario.
L’inchiesta avrà contorni più chiari nelle prossime ore, quando proprio da Roma arriveranno maggiori informazioni sulla maxi operazione che ha coinvolto sei regioni e diverse società. Per chi indaga, secondo quanto appreso, le società ed i soggetti a loro collegati sarebbero coinvolti in presunte truffe sul sismabonus ed ecobonus per un ammontare di circa 100milioni di euro.
Il comando provinciale di Teramo, diretto da colonnello Gianfranco Lucignano, si è occupato della notifica del fermo a Davide Ciaccia ed ad eseguire il sequestro preventivo del 60 per cento delle quote di maggioranza della Teramo Calcio, in mano proprio ai fratelli Ciaccia.
Il decreto di fermo è stato emesso dalla procura di Roma, opzione che si prefigura per i sostituti procuratori in caso di urgenza o per impedire la concretizzazione di certi reati. Nelle prossime 48 ore, dunque, un gip si esprimerà sulla convalida del fermo ai fratelli Caccia.
Le fiamme gialle questa mattina hanno sequestrato vario materiale tra cellulari e pc, oltre alle auto. Mario Ciaccia è stato raggiunto dalla notifica di fermo a Roma.