L’iniziativa, promossa dal Comune di Teramo su iniziativa del vice-sindaco Maria Cristina Marroni, è stata prontamente accolta dal preside Maria Letizia Fatigati. Si è trattato di una dimostrazione pratica sul tipo di svolta che la scuola può ottenere se punta sulle emozioni degli alunni, sul loro entusiasmo, sulla loro empatia, sullo spirito di socialità, sul supporto alla stima di sé. Un classe di 21 bambini in pochi incontri, è riuscita a mettere in evidenza delle abilità per molti versi impensabili, in misura senz’altro inaspettata. Non solo: lavorare in gruppi e programmare in modo condiviso ciò che avrebbero attuato, li ha letteralmente resi artefici di prodotti che, altrimenti, sarebbero stati solo acquistati nelle edicole. E’ il caso di un album fatto interamente da loro con figurine ritagliate ed incollate raffiguranti personaggi da loro stessi inventati.
Il ciclo degli incontri è stato ideato e sviluppato nelle diverse fasi dallo psicologo e psicoterapeuta Ernesto Albanello, che ha voluto così evidenziare un principio che tarda a diventare prassi nella scuola italiana: che i processi cognitivi e le capacità di apprendimento si dinamizzano se vengono suscitate le emozioni nei ragazzi di ogni ordine e grado.