Dopo le scaramucce a distanza tra Giandonato Morra e Manola Di Pasquale, i dirigenti FSI-USAE, Sindacato di maggioranza presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, invitano i politici teramani a non strumentalizzare il lavoro e la professionalità di dipendenti e collaboratori per operazioni di bassa politica legate all’attuale tornata elettorale, “onde evitare perdita di credibilità in quella che è e rimane solo ed esclusivamente attività scientifica legata alla dignità istituzionale e professionale di molti”.
“Manola Di Pasquale – dicono Giovanni Foschi, Sandro Martella, Milena Natalini e Caterina Laguardia – non è il Presidente dell’IZS Abruzzo e Molise “G. Caporale” di Teramo, bensì Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’IZS, organo di controllo esterno che dovrebbe riunirsi periodicamente ed attenersi al ruolo che ricopre e per il quale è pagato, e cioè il fornire indirizzi in materia di Sanità Pubblica Veterinaria e Igiene degli Alimenti attraverso ‘comprovata esperienza e professionalità’, requisito imprescindibile”.
“La valorizzazione del personale dipendente, riprendendo valorizzazione l’argomento citato dal Presidente del CdA, è obbligo contrattuale che non deriva da progressioni di carriera, ma le determina nell’attuale contesto Normativo e, per quanto riguarda la stabilizzazione dei precari, avverrà sicuramente nel pieno rispetto dei requisiti a tal fine richiesti e dopo attenta discussione che verrà sollecitata dai Sindacati (o dal Sindacato FSI-USAE) sulla citata Dotazione Organica e il fabbisogno occupazionale, visto che di Dirigenti trabocca l’Istituto Zooprofilattico (come pure trabocca di figure anomale e inesistenti). I problemi tecnici non hanno soluzione politica che rimane solo come chiacchiera gratuita. E’ giusto lasciare questi discorsi ai protagonisti del settore che vivono quotidianamente tali problematiche e sarebbe opportuno trovare altra mossa politica per riscuotere consensi”.