Da questa mattina è tornato completamente agibile il primo lotto dei padiglioni monumentali del cimitero di Cartecchio a Teramo, danneggiati dal sisma.
Un intervento reso possibile grazie ai fondi ottenuti dalla Protezione civile e arrivati al termine di un’interlocuzione tra l’amministrazione comunale, l’ex capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e il commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, e al quale seguiranno i lavori sugli altri cinque lotti che termineranno entro la primavera, restituendo a tutti i cittadini la possibilità di tornare a portare un fiore o recitare una preghiera per i propri cari.
“Avevamo assicurato che il 2021 sarebbe stato l’ultimo anno di visite protette ai padiglioni – commentano il sindaco Gianguido D’Alberto e l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Cavallari – e abbiamo mantenuto la promessa. Per noi questa è sempre stata una priorità e fin dal nostro insediamento abbiamo lavorato per superare quel vulnus che aveva lasciato i cimiteri fuori dai fondi della ricostruzione”.
Il Comune è infatti riuscito a ottenere un finanziamento da parte della Protezione civile di 750mila euro, ai quali ha aggiunto 100mila euro di fondi propri, e a procedere in tempi rapidi, anche grazie alla decisione di affidarsi alla Team come stazione appaltante, all’avvio dei lavori di messa in sicurezza e miglioramento sismico dei padiglioni e delle cappelle inagibili e al completamento di questo primo lotto.
“La tipologia di lavorazioni e le modalità con le quali sono state svolte ci hanno consentito, nel giro di pochi mesi, di poter inaugurare la totale riapertura del primo lotto dei padiglioni inagili ed entro marzo, al massimo aprile – sottolinea Cavallari – restituiremo alla città anche gli altri lotti, tornando ad avere un cimitero senza alcun limite di accesso. E credo che questo sia anche il miglior modo di rispondere a chi, strumentalmente, ci accusa di immobilismo. Non solo siamo riusciti ad ottenere fondi che non c’erano, ma in tempi brevissimi siamo riusciti ad appaltare ed eseguire i lavori”.
Il modello utilizzato per la ricostruzione del cimitero monumentale di Teramo rappresenta una traccia da seguire per tutto il cratere sismico. “Fin dal primo incontro con Legnini e l’allora capo della Protezione Civile Borrelli abbiamo rappresentato la situazione del Comune di Teramo e di altri Comuni – conclude il primo cittadino – e in particolare l’assenza di fondi stanziati per la ricostruzione dei cimiteri. E così abbiamo lavorato affinché si intervenisse sulla questione d’intesa con il commissario e con la Protezione civile. La messa in sicurezza fatta all’indomani del sisma era stata minimale e interdittiva. Grazie a un lavoro incessante siamo riusciti a intervenire per il ripristino totale del cimitero monumentale. Riaprire i padiglioni chiusi del cimitero cittadino era un obiettivo di mandato e oggi diventa un impegno mantenuto; è stato profondamente ingiusto per i nostri cittadini non poter visitare i propri cari”.