L’onorevole De Micheli ha avuto così modo di ascoltare dalle parole del sindaco lo stato di attuazione del progetto di riqualificazione funzionale dello storico monumento che caratterizza la città di Teramo. L’ipotesi progettuale – peraltro alla stessa gia nota perché recentemente ha ricoperto l’incarico di Commissario alla ricostruzione che le ha permesso di avere contezza delle prospettive di sviluppo del territorio – è stata ampiamente condivisa, soprattutto in ragione delle prospettive di rilancio economico e culturale che ad essa danno sostanza.
Peraltro la visita ha coinciso con uno straordinario e definitivo passo in avanti dell’iter progettuale: la presa d’atto della verifica e validazione necessaria per l’approvazione da parte della Giunta, del progetto definitivo dello studio dell’architetto Bellomo, modulato alla luce delle indicazioni fornite dalla Soprintendenza ai beni culturali.
È di fatto chiusa, pertanto, la procedura burocratica e amministrativa che consentirà l’avvio dei lavori del primo stralcio. Alla luce di ciò, l’attuale parziale copertura finanziaria consente l’avvio dei lavori di rifunzionalizzazione del Teatro, con la realizzazione del primo stralcio di interventi. Ma soprattutto, ora lo stato delle procedure permette di partecipare e intercettare ulteriori canali di finanziamento, necessari per lo sviluppo dello stesso, primi tra tutti il Recovery Fund, il CIS cratere e il Contratto per lo Sviluppo.
Per il sindaco Gianguido D’Alberto: “Oggi si scrive una pagina straordinaria. Ciò che per tanti anni è sembrato un sogno, un obiettivo da rincorrere continuamente, è realtà. In pochi anni siamo riusciti a compiere le mosse fondamentali: acquistare i palazzi Salvoni e Adamoli, validare il progetto definitivo e concorrere per nuovi finanziamenti. Adesso partiranno le procedure per la demolizione dei due palazzi e si provvederà a sviluppare ulteriormente l’iter per l’affidamento dei lavori. Una giornata che segna una tappa decisiva, questa, non solo per la realizzazione del progetto che interessa il Teatro Romano ma anche per il connesso incremento di quella programmazione che, con il recupero e la valorizzazione della storia e dei monumenti della nostra città declinato in funzione della crescita culturale ed economica, potrà favorire un incremento della qualità della vita, individuale e sociale”.