Accompagnati dai rispetti consulenti e alla presenza dei Dirigenti dell’Ente e del liquidatore della Gran Sasso Teramano, Gabriele Di Natale, si sono confrontati il sindaco di Pietracamela, quello di Fano Adriano e il presidente dell’Asbuc, Paride Tudisco.
L’Asbuc si è detta disponibile a rilasciare una concessione temporanea di sei mesi alla Gran Sasso Teramano dietro pagamento del canone; il comune di Fano Adriano chiede lo stralcio dei beni di Prato Selva dalla vendita – che deve essere perfezionata – alla ditta Finori, aggiudicataria dell’asta per 1 milione e 650 mila euro. Un tavolo tecnico, si è convenuto, valuterà la possibilità di perseguire questa strada fermo restando che, essendo in corso una procedura di liquidazione della società, occorre comunque ricavare la somma necessaria a ristorate tutti i creditori.
Altra questione posta all’attenzione quella della rimessa in funzione degli Obelix antivalanghe: è stato chiarito che la Provincia è soggetto attuatore dell’opera e la Regione, già investita della questione con un’apposita nota, dovrà individuare il soggetto proprietario e fornire indicazioni ai fini della rimessa in funzione.
“Ho riunito tutti quelli che devono prendere una decisione – sottolinea Diego Di Bonaventura – credo siano stati fatti significativi passi avanti rispetto alle posizioni iniziali di ciascuno. Qui non sono in discussione le legittime aspettative di ognuna delle parti in causa ma il fatto che la chiusura degli impianti sarebbe un fallimento per tutti e per le economie del luogo. Mi pare ci siano le condizioni per una scelta di compromesso che possa salvaguardare tutti all’interno di un alveo giuridicamente compatibile. Ogni sforzo è diretto esclusivamente a far ripartire gli impianti di Prati Di Tivo”.