In poche parole, per le vittime sotto le macerie del crollo è una colpa non essere usciti di casa dopo le terribili scosse di terremoto del 2009.
“La nostra reazione immediata è stata di sbigottimento: ma come? In quel periodo sismico pre 6 aprile 2009 era una gara istituzionale a tranquillizzare la popolazione aquilana, autoctona e universitaria, e ora ci dite che è colpa nostra che siamo rimasti dentro le case?, dicono in una nota.
“Magari la prossima volta ditecelo prima che avete permesso la costruzione di case di merda che ci crolleranno addosso, cosí scappiamo, grazie Sua Eccellenza”, prosegue la Casa del Popolo. “Uno stato che preferisce perdere coscientemente la sua dignità, perchè lo sanno al tribunale dell’Aquila che una sentenza simile è indegna, lo sanno, per risparmiare il 30% dei risarcimenti, è uno stato ridicolo, piccolissimo, scollato dalle donne e dagli uomini che lo compongono e non alla loro altezza”.
“È facile rifarsi su chi ha perso casa e affetti, piú difficile far pagare i costruttori, padroni, ricchi, che su sfruttamento e speculazione costruiscono le loro fortune e foraggiano chi di questo stato minuscolo e indegno gestisce i tre poteri”, conclude la nota.