Teramo. Una lunga marcia per il lavoro. E’ l’iniziativa alla quale stanno lavorando i segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm (Marco Boccanera, Natascia Innamorati e Gianluca Di Girolamo).
Le associazioni sindacali della provincia di Teramo, infatti, hanno deciso di andare oltre alle due ore di sciopero indette a livello nazionale. Sciopero che sarà programmato a partire del 19 luglio per protestare contro lo sblocco dei licenziamenti e chiedere la riforma degli ammortizzatori sociali.
“Oltre i contratti gialli che stanno prendendo sempre più piede nel territorio, oltre il massacro di giovani donne e uomini che hanno pagato la crisi Covid essendo somministrati e con contratti a termine, oltre le vertenze ancora aperte come Selta, Veco e ATR”, si legge in una nota. “Oltre a quelle aziende in mano a multinazionali che non vedono mai la luce in fondo a tunnel come Bentel e Betafence. Oltre al settore Automotive della provincia, parte terzista che vive o non vive sullo schiocco delle dita delle grandi case automobilistiche “Multinazionali”.
Oltre a tutti i ritardi degli enti, della burocrazia, della mala politica che non ha né a cuore né in agenda lo sviluppo industriale di questo territorio. Oltre ad un remissivo del “tanto che possiamo fare” e del perbenismo degli “io speriamo che me la cavo”.
Tutte ragioni che sono alla base di promuovere, nelle prossime settimane, una lunga marcia per il lavoro.
“Ci auspichiamo di non avere né blocchi e né dinieghi su questa iniziativa. Dopo la partita Italia Inghilterra e piazza Garibaldi che sembrava Beirut, non venite a raccontarci che non ci si può assembrare. E non trovare scuse verso operaie e operai metalmeccanici che reggono l’economia di questo paese”.