Teramo. L’unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria del Mazzini aderisce alla giornata di screening nazionale per la prevenzione dei tumori del cavo orale, promossa dall’AOOI (Associazione otorinolaringologi ospedalieri italiani) in programma per giovedì.
Il 21 aprile verranno effettuate valutazioni gratuite, senza necessità di prenotazione, nell’ambulatorio di otorinolaringoiatria, dalle ore 10 alle ore 14.
“Il cavo orale comprende lingua, gengive, guance, pavimento ovvero la parte inferiore della bocca, palato e labbra. Tumefazioni ed escrescenze, lesioni bianche o rossastre e ferite che non si rimarginano spontaneamente possono essere la manifestazione di lesioni pre-tumorali o, peggio, tumorali”, spiega il direttore dell’Otorinolaringoiatria Pietro Romunaldi, “L’incidenza in Italia è abbastanza alta: dai 4 ai 12 nuovi casi per anno ogni 100.000 abitanti, in base ai fattori di rischio prevalenti nelle varie aree geografiche. Il vizio del fumo, l’abuso di alcol, la scarsa igiene orale, le infezioni da Papillomavirus (HPV), il Lichen planus orale, i microtraumi cronici della mucosa della bocca connessi a protesi o anomalie dentarie e l’eccessiva esposizione al sole rappresentano i fattori di rischio prevalentemente correlati all’insorgenza di questo tipo di tumori. Un corretto stile di vita è un punto cardine irrinunciabile nella prevenzione di ogni patologia oncologica”. Nello specifico della prevenzione dei tumori del cavo orale si consiglia fortemente di smettere di fumare, di ridurre o eliminare l’assunzione di alcolici, di curare l’igiene orale e di utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali.
“Se si è soggetti ad almeno un fattore di rischio, le visite otorinolaringoiatriche periodiche sono fortemente raccomandate”, sottolinea il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia, “per i pazienti diagnosticati negli stadi iniziali, il tasso di sopravvivenza si attesta all’80-90%. La diagnosi precoce di questo tipo di carcinoma è semplice e non richiede metodiche invasive. Per di più, rendendo possibili approcci chirurgici conservativi, evita trattamenti demolitivi con conseguenze invalidanti, riduce i costi di terapie e riabilitazione e, in definitiva, migliora la qualità della vita del paziente”.