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Teramo, revoca Bozzelli. M5s: “Chi ha procurato il danno erariale deve pagare”

Teramo. La revoca del Presidente della Teramo Ambiente Pietro Bozzelli, “secondo quanto appreso dal decreto di revoca firmato dal Sindaco D’Alberto, rivela una situazione di assoluta illegittimità a danno dei cittadini e contribuenti teramani”. A commentare così il fatto avvenuto oggi è Pina Ciammariconi del Movimento 5 Stelle Teramo.

“Il Movimento 5 Stelle, da sempre, si è battuto anche nella passata consiliatura contro gli eccessivi ed ingiustificati oneri che venivano inseriti nella Tariffa dei rifiuti e spalmati su tutti i cittadini teramani. Stante l’assurda situazione di illegittimità è nostro dovere sottolineare che, in questo caso, la colpa del Sindaco D’Alberto è stata assolutamente quella di aver atteso troppo tempo prima della firma dell’odierno decreto di revoca viste le gravissime accuse mosse ai vertici dell’Azienda partecipata”.

“È nostro compito, inoltre, informare tutti i cittadini che invieremo alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti sia il decreto che la documentazione in esso citata per la verifica dei seguenti sprechi riassunti nel decreto di revoca:
1) 19.730,96 EURO. Spese legali fatturate di Euro 19.730,96, dell’avvocato Giovanni Di Bartolomeo, poste a carico della società TE.AM. S.p.A e da questa pagate nonostante le stesse rappresentino, in atti, un onere personale dell’Ingegner Bozzelli e del Dottor Pelagatti.
2) 343.283,92 EURO. Licenziamenti per giusta causa senza preavviso, nel 2016 l’ingegner R.L. e nel 2017 l’ingegner P.S., per una spesa complessiva, includendovi anche le spese legali, pari a € 343.283,92 posta a carico del bilancio della Società.
In questo caso si deve sottolineare la grave situazione di conflitto d’interessi del Presidente in ordine alla conclusione della transazione con l’ingegner P. S. che non è stata portata a conoscenza del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale come invece previsto dall’art. 2391 c.c. In entrambi i casi le vertenze promosse dai dipendenti licenziati si sono risolte in accordi transattivi, il primo nel 2017 e il secondo nel 2018.
3) 10.000 EURO: incarichi all’avvocato Pierdonati, relativi alla presentazione di querele in cui parti offese erano essenzialmente le persone dell’Ingegner Bozzelli e del Dottor Pelagatti e non già la Società, esorbitando peraltro dai poteri a loro conferiti nel rispetto dello Statuto, poiché le stesse non risultano previamente approvate dal Consiglio di Amministrazione, né successivamente di esse e della ricorrenza di eventuali motivi d’urgenza della loro sottoscrizione risulta essere stata data comunicazione al C.d.A”.

“Infatti”, continua la Ciammariconi, “a seguito di richiesta dell’Ente, è stato verificato che le querele presentate dal Presidente Bozzelli, sono state depositate a prescindere dal loro ruolo nella società̀.
4) 100.000 EURO ANNUI di spese legali. Sovrabbondante numero di consulenti legali, e dalla relativa spesa annuale che ormai è ordinariamente superiore ad € 100.000,00.
5) 130.000 EURO ANNUI DI BUONI PASTO. Gli importi annuali della detta fornitura, superiori ad Euro 130.000,00 per anno, dalla documentazione acquisita non risulta agli atti che sia stata esperita una gara di evidenza pubblica per il rinnovo del contratto e neppure il Presidente del Consiglio di Amministrazione, durante le attività espletate dal Collegio dei Revisori il giorno 11/04/2019, ha fornito adeguata informativa”