Si chiama “FA.C.E. – Farsi Comunità Educanti” il progetto presentato questa mattina nella suggestiva cornice di Palazzo Melatino da Istituto Comprensivo ‘Zippilli-Lucidi’ e Comune di Teramo, presentato da Fondazione Reggio Children e selezionato dall’impresa sociale ‘Con i Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
L’obiettivo finale sarà quello di creare le condizioni per la costituzione di comunità educanti che portino ad una ridefinizione delle politiche educative nei territori coinvolti.
A rendere possibile il tutto è stata l’alleanza messa in campo dal Governo e dalle Fondazioni di origine bancaria, tra le quali Fondazione Tercas, che, con apposite agevolazioni fiscali previste nella Legge di stabilità per il 2016, ha voluto incentivare l’ulteriore impegno delle Fondazioni su questo fronte. Si è così costituito un Fondo alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria (Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile) con una consistenza di 120 milioni di euro l’anno per tre anni. L’operatività del Fondo è stata assegnata all’impresa sociale “Con i Bambini” (interamente partecipata da Fondazione con il Sud), una società senza scopo di lucro che ha per oggetto l’attuazione dei programmi del Fondo. Tra i progetti finanziati del Bando Prima Infanzia figura proprio il progetto “FA.C.E”.
“E’ un grande onore – commenta il dirigente scolastico Lia Valeri – poter essere referente territoriale, assieme al Comune di Teramo, di un progetto come questo, che ci consentirà di ripensare insieme le politiche educative dell’infanzia. A questo proposito, un ringraziamento va all’impresa sociale ‘Con i Bambini’ e alla Fondazione Reggio Children, capofila di un’estesa rete di partner che, tra l’altro, ci vede coinvolti anche assieme ad alcune associazioni locali del terzo settore, Teramo Children e Deposito Dei Segni”.
“L’incontro di oggi – continua la Valeri – è un momento in cui presentare alla città e ai soggetti portatori di interesse le linee guida del progetto, che segue una parte più tecnica di coordinamento generale per dare il via alle attività. Il terremoto ha segnato una triste tappa nella storia della nostra città. La ripresa sociale, economica e morale va ancor più supportata in modo professionale nelle fasce di età prescolare e scolare. E’ essenziale che i nostri ragazzi possano avere le migliori condizioni formative e la serenità necessari a trovare il loro percorso nella nostra società. Il tessuto sociale soffre gli effetti del sisma, pertanto è nostro obbligo non far venir meno gli elementi che ci caratterizzano, come la resilienza, la solidarietà e il concetto di piccola comunità”.
Il progetto prevede la realizzazione di una mappatura dei bisogni di ciascuna delle città interessate con il coinvolgimento delle famiglie e la creazione di percorsi partecipativi locali per l’integrazione dei servizi per la prima infanzia. Si prevede, inoltre, la presentazione dei risultati a livello locale e lo scambio di buone prassi a livello nazionale. Infine, saranno implementati, attraverso la co-progettazione, interventi pilota su ogni territorio a sostegno del protagonismo delle famiglie e delle comunità. I destinatari diretti saranno circa 1500 genitori e circa 900 bambini.