Teramo, presentato ai sindaci il progetto Agicot per gli anziani fragili

Questa mattina è stato presentato al Comitato ristretto dei sindaci e agli Ambiti distrettuali sociali il progetto Agicot per la presa in carico degli anziani fragili. Si tratta di un progetto della Asl di Teramo, che tramite la Regione Abruzzo ha partecipato ad un bando ministeriale e ha ricevuto un finanziamento di circa un milione 100mila euro.

Grazie al progetto sperimentale ideato dalla stessa azienda sanitaria teramana, con la collaborazione dell’Università di Firenze.  Il progetto, ideato dalla stessa azienda sanitaria con l’Università di Firenze, prevede la nascita dell’agenzia Agicot (Agenzia di Integrazione Continuità Ospedale-Territorio) dedicata appunto all’organizzazione e al potenziamento dell’integrazione dell’assistenza sociosanitaria tra ospedale e territorio.

Il progetto è stato presentato dal direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia, da Valerio Profeta direttore del Coordinamento assistenza sanitaria territoriale della Asl, che ha elaborato il progetto insieme  alla dottoressa Santa De Remigis, e da due docenti ordinari della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze Niccolò Persiani e Guglielmo Bonaccorsi.

Il sindaco Gianguido D’Alberto, presidente del Comitato ristretto dei sindaci, nell’introduzione dei lavori ha osservato che “la nostra regione, la nostra provincia, le aree interne hanno dimostrato in questi anni di saper mettere in campo tutta una serie di strumenti di prossimità straordinari. Lo hanno dovuto fare in emergenza, perché questo è un territorio fortemente abituato a fronteggiare le emergenze e garantire un a prossimità fisiologica. Uno degli elementi più importanti del progetto è che mira a rendere strutturali ed organici gli interventi che i sindaci in emergenza mettono in atto quotidianamente, passando dalla virtù dell’emergenza alla virtù strutturale. Con questo progetto vengono precorsi i tempi rispetto a quanto previsto dal Pnrr, con i sindaci impegnati a fare da cerniera tra la Asl e le associazioni del terzo settore”.

“L’obiettivo dell’Agicot”, ha spiegato Di Giosia, “è di creare  equipe multiprofessionali che tracciano un percorso per l’anziano fragile, a partire dalla sua eventuale dimissione dall’ospedale fino all’organizzazione di un’adeguata assistenza sul territorio, agevolando il dialogo e il coordinamento tra i servizi e i sistemi dedicati a questa attività. In questo processo si avrà il coinvolgimento non solo del paziente e dei suoi caregiver, ma anche delle strutture Asl e dei servizi sociali degli enti locali ma anche del Terzo settore, nonché dell’intera collettività. In questo modo si integrano le richieste che nascono dai bisogni sanitari e le risorse sociosanitarie per la presa in carico dell’anziano fragile. Lo sviluppo di questo progetto nell’Asl di Teramo è una sperimentazione che, se darà i risultati attesi, sarà estesa a livello regionale.

Profeta ha spiegato che saranno creati strumenti operativi innovativi, quali il “Progetto di vita” (documento unico in cui confluiranno programmi, progetti individualizzati e relazioni specialistiche), il “Budget di salute” (strumento di definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, professionali e umane, istituzionali e personali necessarie per l’assistenza socio-sanitaria) e un portale dedicato (software informatico che metterà in relazione bisogni sanitari e servizi sociosanitari e permetterà di monitorare l’aderenza al Progetto di vita e al Budget di salute).

“L’idea”, ha spiegato il professor Persiani, “è che per l’anziano che viene dimesso da un ospedale ci sia  un “Progetto di vita” che possa assisterlo in tutto il suo percorso, che non è solo sanitario. E questo non può farlo solo la Asl, ma ci vogliono pure i Comuni e tutta la comunità, in generale”. “E’ il momento di fare gruppo”, ha aggiunto il professor Bonaccorsi, “andremo a potenziare nei fatti un’organizzazione di cui bisogna “sistemizzare” i percorsi, ma c’è già molto di buono. Questo progetto deve diventare una rete di servizi che va a regime, dando risposte a domicilio dell’anziano”.

Apprezzamento per il progetto da Nando Timoteo, commissario straordinario della Comunità montana Gran Sasso-Laga e rappresentante del relativo Ambito distrettuale sociale e da Giuliano Galiffi, presidente dell’Unione dei Comuni “Terre del sole”  per l’Ambito distrettuale sociale Tordino-Vomano. Anche il sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, ha sottolineato “l’importanza del progetto per le aree interne in cui è notevole l’invecchiamento della popolazione”.

Già entro metà giugno inizierà un percorso formativo per il personale dei Comuni, delle Unioni dei Comuni e delle Comunità montane coinvolti nel progetto.

 

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