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Teramo, nuovo ospedale: “La scelta va fatta sulla tutela della salute di chi verrà dopo di noi” VIDEO

In principio fu la riunione negli uffici della Asl di Teramo a Circonvallazione Ragusa con l’assessore regionale Verì, summit in cui sostanzialmente si è “votato” a favore di Piano d’Accio come location del nuovo ospedale provinciale teramano.

Un indirizzo che non vede il sindaco Gianguido D’Alberto a prescindere contrario, salvo alcune valutazioni da fare sull’area del Mazzini.

La prossima settimana, comunque, di location del nosocomio e non solo si parlerà nella riunione del Comitato ristretto dei sindaci, richiesto proprio da D’Alberto e che dovrebbe tenersi tra mercoledì e giovedì.

Per il primo cittadino, fondamentale fare un ragionamento “sulla salute dei nostri figli e sui nostri nipoti, quale è la scelta migliore dal punto di vista sanitario?”.

Al proposito poi è intervenuta Pina Ciammariconi, consigliere del Movimento 5 Stelle: “Il primo cittadino sottolinea l’importanza ed il ruolo del consiglio comunale, dell’ascolto dei comitati civici ma poi chiosa “Ben venga l’Ospedale a Piano D’accio, se nell’area Mazzini resteranno importanti servizi sanitari’… ma scherziamo? Quale servizio sanitario può, per peso strategico, essere paragonato ad un Ospedale? Quali possono essere i presidi che lo sostituiranno? Laboratori ed uffici? E quanta parte dell’enorme cubatura lì presente essi potranno assorbire? Ecco, la tanto paventata Cattedrale nel deserto è bella e pronta. Si sta quindi barattando l’importanza storica e socio-economica di un circondario che ospita migliaia di persone tra personale, pazienti e parenti di questi ultimi, in cambio di…uffici. Sarebbe come spostare un volume di affari di centinaia di migliaia di euro in cambio di uno di qualche decina. La successiva precisazione del sindaco di chiedere alla ASL precise garanzie sui finanziamenti suona in effetti comica, dopo la pesantissima strigliata che l’Ente ha avuto dalla Corte dei Conti. Non esattamente una garanzi. In ogni caso, Di Giosia e compagnia cantando, l’hanno pure messo nero su bianco che mancano un centinaio di milioni. Cosa volete che siano? Altro passaggio, l’incontro del 10 gennaio: non era il suo livello di interlocuzione. Ma come? Parliamo di un Ospedale di Teramo, parliamo di un argomento che sta mobilitando i cittadini… E non doveva essere presente il primo cittadino? Ancora: i medici devono decidere e l’urbanistica adeguarsi. Intanto speriamo che i medici non reputino di fondamentale importanza le biblioteche ed i ristoranti, come talvolta è emerso. Poi, i due livelli-urbanistico e sanitario, possono comunque, andare di pari passo. Qui si subordina platealmente il primo al secondo.
Per finire, D’Alberto reitera la narrazione (chiaramente di parte) che se l’intervento si farà nella vecchia area, durerà anni…Tutto, ma proprio tutto da dimostrare. Se intanto i vertici ASL rendessero pubblici gli studi di fattibità, che speriamo abbiano contemplato seriamente un intervento in situ a Villa Mosca con specifiche tecniche su modi e tempi di realizzazione, magari anche noi mortali potremmo farci un’idea più chiara”.

Anja Cantagalli

Giornalista di varie ed eventuali