Teramo, nuovi macchinari al Mazzini: una Pet e seconda risonanza magnetica

E’ in corso l’installazione di due importanti macchinari all’ospedale di Teramo. “Con l’installazione al Mazzini della Pet e della seconda risonanza magnetica”, commenta il direttore generale Maurizio Di Giosia, “completiamo quasi del tutto la dotazione di apparecchiature diagnostiche di alto contenuto tecnologico nella nostra Asl”.

E’ stato consegnato ieri il cantiere per le opere edili propedeutiche all’installazione della Pet nella Medicina nucleare e domani materialmente inizieranno i lavori.

Saranno realizzate una sala di somministrazione e attesa, un bagno e il locale che ospiterà la Pet vera e propria. “Si tratta di una metodica diagnostica”, spiega Giovanni Orlandi, direttore della Uoc di Fisica sanitaria,  “che utilizza l’emissione di positroni per effettuare indagini molto importanti soprattutto in oncologia, neurologia, cardiologia e radioterapia, specialistica in cui è importante per l’elaborazione dei piani di trattamento”.  Con una spesa di circa 2,5 milioni la Asl si è dotata di una Pet di ultima generazione, di tipo digitale con enormi capacità dal punto di vista diagnostico: oltre a una altissima qualità delle immagini il macchinario assicura tempi contenuti di esecuzione dell’esame e soprattutto la somministrazione di una minore dose di radiazioni al paziente. Inoltre sono state acquistate importanti apparecchiature di supporto, come un iniettore automatico e un isolatore per usare il radiofarmaco necessario all’impiego della Pet in condizioni di sicurezza per i pazienti e per gli operatori.

Secondo le previsioni, considerando i tempi necessari per opere edili, installazione e istruzione del personale, il macchinario dovrebbe iniziare l’attività clinica a maggio.

Inoltre è in fase avanzata l’installazione della seconda risonanza magnetica da 1,5 tesla, che si affianca a quella da 3 tesla già in funzione. Il sito della risonanza è all’interno della Uoc di Radiologia. La nuova risonanza è una macchina ad alto contenuto tecnologico che assicura un’alta capacità diagnostica in tempi abbastanza contenuti. Per entrambe le risonanze, visto che l’indagine si basa su proprietà magnetiche, è stato necessario costruire una struttura di contenimento che si chiama gabbia di Faraday, in modo da garantire sicurezza e protezione all’esterno. Ora si deve completare l’installazione e bisogna espletare le prove di funzionamento con l’istruzione del personale.

L’inizio dell’attività clinica è previsto a marzo. Il costo dell’attrezzatura è di circa 650mila euro, a cui si aggiungono circa 300mila euro di opere edili. “Questa seconda risonanza è importante perché aumenta l’offerta dal punto di vista diagnostico della Asl di Teramo”, conclude Di Giosia, “ci aspettiamo che contribuisca notevolmente alla riduzione dei tempi di attesa per l’esecuzione di questo esame”.

 

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