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Teramo, lettera della disperazione di una giovane: “Vivo per strada”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata (di cui omettiamo le generalità) di una 26enne di Teramo che chiede aiuto essendo in attesa da mesi dell’ok al reddito della cittadinanza.

“Il 30 marzo scorso sono andata alle Poste centrali a presentare la domanda per il reddito di cittadinanza. Mi mandano il numero di protocollo, dopodiché passano i 15 giorni da quando mi hanno mandato il numero di protocollo e in teoria mi sarebbe dovuto arrivare il messaggio della presa in carica della domanda. Contatto l’Inps per chiedere a che punto si trovasse la mia domanda, aa per 2 mesi nessuno rispetto alle mie email in cui chiedevo se questa domanda in lavorazione fosse completata o meno. Il mio reddito attuale e quelli passati sono a zero, non ho patrimoni intestati né immobili, né veicoli. Praticamente arriva il 1 giugno mi mandano un email in cui mi si rifiutava la domanda e mi avrebbero dato spiegazioni in merito, ma io queste spiegazioni non le ho mai ricevute. Io non so più chi contattare vivo letteralmente per strada, quando mi va bene i miei amici mi ospitano per una o due notti per farmi lavare mangiare perché non ho soldi per pagarmi nemmeno una stanza in albergo, non ho un telefono devo farmelo prestare, sono 8 mesi k aspetto questo sussidio ma una persona per essere ascoltata cosa deve fare? Io non so più davvero come andare avanti ho provato a contattare il sindaco D’Alberto per chiedere un incontro ma non ho mai ricevuto nessuna risposta..

Praticamente al caf mi hanno detto che le Poste hanno sbagliato Isee e ho dovuto ripresentare la domanda, l’impiegata dell’inps mi ha assicurato che mi spettano anche gli arretrati da aprile ad oggi per un errore delle Poste. Sono passati di nuovo 15 giorni dal numero di protocollo assegnato, li ho contattati 8 volte e l’unica risposta dall’Inps è stata domanda acquisita. Ma è possibile una cosa del genere? Una ragazza di 26 anni in seria difficoltà economica e abitativa si permettono di ignorarmi? Non volevo ricorrere a misure drastiche ma mi hanno costretta. Sono andata dagli assessori e l‘unico aiuto che hanno saputo darmi è stato di mandarmi alla Caritas.. Cosa ci faccio con un piatto di pasta quando la sera non ho dove andare a dormire.. Adesso è ancora estate non fa freddo la sera, ma d’inverno cosa faccio? Muoio di ipotermia sotto al parchetto oppure su qualche panchina. Io ho un disperato bisogno di quel sussidio per pagare almeno l affitto per un monolocale… Cosa dovrei fare per campare? Andare a rubare? Fare l elemosina? O fare la prostituta?“.