Il rendiconto di gestione 2017 approvato ieri sera dal Consiglio Provinciale (con l’astensione della minoranza) fotografa un ente che ha lavorato molto per recuperare fonti di finanziamento non ordinarie (visti i tagli dello Stato al quale vanno trasferiti i tradizionali tributi di competenza delle Province, IPT e RC auto) e che ha ridotto al minimo le spese.
Fra gli indicatori più significativi quello del costo del personale sceso al 24,20% della spesa corrente (nel 2014 era al 47% anche considerando i trasferimenti di personale a Comuni e Province, circa 120 dipendenti, la riduzione è particolarmente indicativa).
“Nonostante questo sia il terzo anno di estrema difficoltà nella costruzione del bilancio per l’ingente prelievo dello Stato delle risorse che per legge sono nostre, quest’anno circa 6 milioni, l’ente, soprattutto grazie alla capacità dell’amministrazione di progettare e partecipare ai bandi, ha intercettato notevoli finanziamenti in conto capitale. Questo ha generato un buon avanzo di amministrazione: al netto delle cifre vincolate circa 3 milioni e 150 mila euro per gli investimenti e oltre 1 milione e 100 mila euro che potremo usare liberamente” dichiara il consigliere delegato al Bilancio, Mario Nugnes.
E sull’avanzo di amministrazione il presidente Renzo Di Sabatino ha già fornito delle precise indicazioni: “Tenuto conto che il precedente avanzo è stato usato per le scuole e considerati gli altri finanziamenti in arrivo per l’edilizia scolastica, circa 22 milioni, useremo la quota di avanzo per investimenti per la manutenzione delle strade provinciali. Per quanto riguarda il milione che possiamo usare liberamente è mia intenzione proporre un accordo con il “Braga” per chiudere il contenzioso che si trascina da anni: destineremo a questo scopo almeno 100 mila euro. Altri 100 mila euro sono per la Gran Sasso teramano che in questo modo recupera liquidità e può chiudere le pendenze con i lavoratori”.
Tornando al rendiconto 2017, per la parte corrente questo presenta un segno più di 1 milione e 300 mila euro mentre per la parte in conto capitale il risultato di bilancio è un più 3 milioni 136 mila euro; le entrate in conto capitale superano i 35 milioni di euro (il 42% delle entrate). Nota dolente il credito vantato nei confronti della Regione per i costi che l’ente ha continuato a sostenere per le funzioni trasferite dopo la riforma Delrio: oltre 5 milioni e 500 mila euro. A questa somma bisogna aggiungere altri 2 milioni e 345 mila euro per effetto della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale l’articolo 6 comma 2-bis della Regione Abruzzo riguardante il trasporto disabili per gli anni antecedenti al 2015 e circa 800 mila euro per gli anni successivi.
La minoranza si è astenuta e il consigliere Federico Agostinelli sottolinea la necessità, anche per far recuperare all’ente la liquidità di parte corrente, di intervenire sulla Regione Abruzzo per la restituzione delle somme dovute: “il punto debole rimangono i fondi propri di bilancio per la manutenzione di strade e scuole anche per questo bisogna compiere ogni possibile azione per arrivare presto ad un componimento con la Regione Abruzzo”.
Una notazione, infine, il Presidente la dedica ai pagamenti alle imprese: “proprio perché abbiamo lavorato tanto con fondi straordinari e in particolare con i fondi sisma che hanno particolari e onerose procedure amministrative abbiamo generato un alto volume di lavoro per le imprese ma abbiamo anche accumulato ritardi nei pagamenti. In questi giorni abbiamo completato tutte le rendicontazioni e ci auguriamo che il flusso dei trasferimenti e quindi dei pagamenti riprenda un andamento ordinario”.